La risposta dell'RdB/CUB all'accordo di ieri sera: No, grazie!

Contratti triennali: la protesta dei lavoratori sotto le due torri

All'indomani della decisione presa da Governo e sindacati confederali, che prevede contratti di lavoro triennali e un aumento mensile di 101 euro, l'RdB ha dato vita ad un presidio sotto le due torri e invita i lavoratori a respingere l'accordo. Anche la sinistra CGIL contraria all'intesa.
29 maggio 2007

"Contratto triennale? NO, grazie". Questa frase scritta su uno striscione è stata l'urlo di battaglia dei rappresentanti dell' RdB/CUB di tutti i settori di pubblico impiego che stamattina hanno presidiato sotto le due torri, presso l'abitazione del Premier Romano Prodi.
L'accordo tra Governo e sindacati confederali per il rinnovo del pubblico impiego, firmato ieri sera, infatti, non accontenta nessuno, anzi si è rivelato una vera delusione.
Venendo meno alla promessa del Governo di mantenere l'assetto contrattuale dei lavoratori pubblici per tutto il 2007, le due parti sono giunte nella notte a stipulare un'intesa che prevede un aumento mensile lordo di 101 euro e una triennalizzazione del contratto in via sperimentale, che riguarda i lavoratori di pubblico impiego. Ma il progetto di una revisione dell'intera struttura del contratto entro dicembre fa pensare che la "sperimentazione" interesserà sicuramente l'intero mondo del lavoro.
Questa soluzione tradotta in termini pratici ha un sapore decisamente amaro, poichè l'allungamento del contratto da due a tre anni, unito alla mancanza di uno strumento di adeguamento automatico degli stipendi dall'inflazione reale, la "scala mobile", non significa altro che un ulteriore impoverimento del salario.
Su questo tema la mobilitazione del sindacato di base RdB ha registrato ottimi riscontri: sono già oltre 100.000 le firme consegnate al Senato per chiere l'avvio immediato di una discussione in Parlamento di una legge di iniziativa popolare per un'adeguata scala mobile.

E stamattina, all'arrivo della notizia dell'intesa gli stessi rappresentanti dell'RdB/CUB hanno immediatamente organizzato una serie di inizitive, a partite dal presidio sotto le due torri e che continueranno con assemblee nei luoghi di lavoro durante le quali si chiederà ai lavoratori di respingere questo accordo.

Nel frattempo, alle critiche verso l'intesa tra governo e confederali si è aggiunta la voce della Rete 28 aprile, ala sinistra della CGIL, che con un comunicato che rifiuta l'accordo e parla di sindroma da governo amico: "Con il governo Berlusconi un accordo di questo genere non sarebbe mai stato accettato e ci sarebbe stato lo sciopero. Con il governo di centrosinistra, invece, si accetta di ridiscutere all'infinito lo stesso accordo, e poi si rinuncia anche a lottare per ottenere quello che pareva già definito".