Questa mattina sono stati occupati gli uffici della sede del CNS, il Consorzio Nazionale dei Servizi che per conto di Blucoop e Coooperativa Sisifo ha vinto l’appalto per la gestione del Centro di Permanenza Temporanea di Lampedusa.
Le attività degli uffici sono state sospese per protestare contro le imprese, tra cui anche cooperative aderenti alla LegaCoop – come bel caso di CNS – che continuano a far profitti sulla pelle dei migranti, resi clandestini da leggi ingiuste come la Turco-Napolitano e la Bossi-Fini.
Il direttore generale del CNS, al termine dell’incontro avuto con gli occupanti della sede bolognese, ha diffuso un fax in cui dichiara che il CNS non parteciperà più a nessun appalto per la gestione dei CPT.
Stop Deportation Business!, è scritto negli striscioni con cui questa mattina verso le ore 11.00 gli attivisti di alcuni centri sociali sono entrati nelle rispettive sedi di Bologna, Roma e Marghera del CNS, basta all’ipocrisia di chi permette la detenzione e la deportazione dei migranti e poi parla di cooperazione, solidarietà e servizi di alta qualità!
Il CPT di Lampedusa ha cambiato nome ed è stato visitato di recente anche da alcuni giornalisti, tuttavia continua ad essere un luogo che reprime il diritto alla libertà di movimento di ogni essere umano alla ricerca di un futuro migliore, permettendone lo sfruttamento e la criminalizzazione.
(foto: Global Project)