Pubblichiamo l'intervento di Gladys, donna richiedente asilo di origine nigeriana, in occasione della presentazione del film "Fuocoammare", alla Rocca Sforzesca di Imola il 27 giugno 2016, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.
"Viaggiare da sola come donna può essere una sfida. Perché le donne possono subire diverse forme di violenza: uomini che le sfruttano sessualmente, che le obbligano a lavorare come domestiche senza nessuna paga, che le picchiano. Questo può avvenire durante tutto il viaggio, un viaggio che può durare anche diversi mesi".
L'esposizione della video installazione fotografica "Volti invisibili" di Francesco Francaviglia continuerà fino al 31 luglio 2016 presso la Rocca Sforzesca di Imola.
I volti delle donne ritratte racchiudono sguardi che incontriamo per la strada, al mercato, sugli autobus e di cui mai ci fermiamo ad ascoltare la storia. Sono sguardi di sfida e di lotta, ironici e dispettosi, severi, assorti, portatori di ferite profonde e talvolta, nonostante tutto, allegri. Sguardi che scavano dentro e che ci interrogano su politiche migratorie internazionali che stanno permettendo sotto ai nostri occhi una strage continua.
Per Trama di Terre promuovere questa mostra è un modo per restituire volti e storie a queste donne che abitano la città e che, come le altre, chiedono autonomia, libertà, diritti.
Dopo la notizia terribile di quanto avvenuto stanotte a Nizza pubblichiamo questa lettera scritta dalle donne di Trama di Terre in occasione degli attentati di Bruxelles, il 23 marzo scorso. A scrivere eravamo circa 15 donne, la maggior parte straniere, provenienti da Nigeria, Eritrea, Albania, Marocco, Bosnia, Costa d'Avorio, Serbia, Italia. Eravamo pronte per leggerla in piazza durante la commemorazione delle vittime, ma dopo il minuto di silenzio rituale non ci hanno lasciato prendere parola. Crediamo che manchino spazi dove le persone possano esprimere veramente la paura, la rabbia, il dolore per tutto quello che ci sta accadendo intorno. Allora ripubblichiamo queste parole scritte da donne che hanno attraversato guerre e violenze di ogni genere e ci insegnano quotidianamente che si può ricominciare a vivere, nonostante tutto. Continuiamo a cercare insieme spazi in cui prendere parola e costruire insieme una cittadinanza condivisa. Unite contro i fondamentalismi e la guerra.
Abbiamo aderito con convinzione a questo appello contrario ai sistemi giuridici paralleli fondati su norme ad personam di carattere religioso in Gran Bretagna, lanciato dalle Southall Black Sisters di Londra e raccolto da moltissime realtà e singole attiviste per i diritti umani delle donne in tutto il mondo.
Le Southall Black Sisters sono un'associazione a noi molto cara, da sempre in prima linea nella messa in discussione della pretesa dei fondamentalisti religiosi, dei leader conservatori e dello Stato di dare legittimità alle leggi della Sharia, e di fatto ad ogni codice normativo personale religioso, per le ripercussioni profondamente dannose di questo fatto sui diritti umani delle donne nere e appartenenti alle minoranze in situazione di vulnerabilità, che subiscono abusi e discriminazione.
Un’adolescente violentata e gettata in una piscina, una ragazza uccisa e bruciata, una donna uccisa insieme ai figli da un uomo che poi uccide se stesso, una giovane nigeriana schiavizzata, uccisa a colpi di pistola: sono solo gli ultimi episodi di una lunga serie di violenze. Quando la violenza si fa più estrema l’indignazione pubblica e l’orrore superano la soglia dell’indifferenza quotidiana. Ma la realtà è molto più ampia e profonda ed è fatta di minacce, ricatti, abusi, relazioni di dominio.
(...)
Proponiamo a tutti gli uomini che di fronte a queste violenze si sono sentiti colpiti e hanno sentito il bisogno di interrogarsi, di non fermarci qui: organizziamo incontri in ogni città a partire dalle sollecitazioni emerse in questi giorni, coinvolgiamo altri uomini, proviamo a scavare più a fondo e a mettere in gioco noi stessi.
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