Pubblichiamo l'intervento di Gladys in occasione della presentazione del film "Fuocoammare"
Pubblichiamo l'intervento di Gladys, donna richiedente asilo di origine nigeriana, in occasione della presentazione del film "Fuocoammare", alla Rocca Sforzesca di Imola il 27 giugno 2016, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato.
Il mio è stato un viaggio dei più terribili, un viaggio tra la vita e la morte. Fin da quando sono partita dal mio villaggio in Nigeria, il mio non è stato un viaggio per nulla facile. Ho attraversato il deserto del Niger prima di arrivare in Libia. Niente cibo, niente acqua, nessuna possibilità di dormire. Molti hanno perso la vita ben prima di arrivare in Libia. Ho visto un uomo cadere giù dal pick up ma l'autista non si è fermato.
Viaggiare da sola come donna può essere una sfida. Perché le donne possono subire diverse forme di violenza: uomini che le sfruttano sessualmente, che le obbligano a lavorare come domestiche senza nessuna paga, che le picchiano. Questo può avvenire durante tutto il viaggio, un viaggio che può durare anche diversi mesi.
Quando sono salita sulla barca in Libia, non ero tranquilla ed ero molto spaventata perché non avevo visto mai il mare prima e non avevo mai viaggiato in barca. Ero molto preoccupata perché pensavo che avrei perso la vita nel viaggio. Durante il tragitto in mare verso l'Italia la nostra barca ha avuto un incidente. Siamo partiti in 180 e solo 75 sono sopravvissuti. Viaggiavo con uomini, donne, alcune di loro incinte, altre con bambini. Molte di queste persone sono morte in mare.
Non pensavo che sarei sopravvissuta perché la mia situazione era molto grave. Avevo del fuoco su tutte le gambe. La benzina mi stava bruciando tutte le gambe. Ero molto debole e non riuscivo a muoverle. Pensavo di aver perso ogni speranza così ho iniziato a cantare una canzone che non dimenticherò mai nella mia vita.
Non sono nata per soffrire e non morirò giovane
Lui ha pagato il debito che non aveva
Io ho un debito che non potrei pagare
Dopo la canzone non so cosa mi sia successo. Mi sono svegliata nell'ospedale di Catania. Sono rimasta due settimane in quel posto, non riuscivo a camminare con le mie gambe e il dottore mi ha detto che avrei dovuto subire un'operazione per poter camminare di nuovo. Poi sono stata trasferita a Bologna nel centro dove usavo una sedia a rotelle per muovermi. Una notte mi sono sentita così male che sono dovuta tornare in ospedale di nuovo. Quando sono stata dismessa dall'ospedale ho ricominciato a camminare con le mie gambe a poco a poco. Poi sono stata trasferita a Imola a Trama di terre. Ora posso camminare di nuovo sulle mie gambe.
Vorrei che capiste l'importanza di aiutare tutti noi che affrontiamo questi terribili viaggi. Molti hanno perso la loro vita là fuori. Io ho viaggiato sola, senza nessuno, niente famiglia. Da sola.
Ora vorrei studiare come ho già fatto grazie all'Università di Bologna, e vorrei poter lavorare per essere in grado di mantenermi in questo paese. Tuttavia sto ancora aspettando di essere convocata dalla Commissione dopo 10 mesi e non so ancora se otterrò o meno i miei documenti. Questo mi preoccupa molto. Vorrei chiedere al governo italiano di fare più sforzi per ridurre i tempi della Commissione perché vorrei ricominciare a costruirmi una nuova vita per poter avere un futuro ed essere una persona responsabile nella vita.
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My journey was a very deadly one, a journey of life and death. Since I left my village in Nigeria my trip was not easy. I passed through the desert of Niger before arriving in Lybia. No food no water. No sleeping. Many also lost their life before getting to Lybia. I saw a man falling down from hilux and the driver did not stop.
Travelling as a woman can be challenging. Because women can experience many violences such as men taking advantage of them, forcing them to work for them as domestic workers, beating them. This happens throughout the journey, that can last even several months.
When I took the boat in Lybia I was not happy and I was scared because I have never seen the sea before and I never travelled by boat. I was worried because I thoght I could have lost my life in the journey. On my way to Italy my boat had an accident. We were almost 180 and only 75 survived. I was travelling with boys, pregnant women and mothers with little children. A lot of this people died in the sea.
I never believed I will be among the living ones because my situation was bad. I had a fire burn all over my legs. The fuel from the boat was burning my legs. I was weak and I was not able to move them. I was thinking that all hope was lost for me so I began to sing a song I will never forget in my life.
I was not born to suffer and I will noever die young
He paid the debt he did not hold
I hold the debt I could not pay
After the song I did not know what happened to me. I just woke up in the hospital in Catania. I spent 2 weeks in that place without walking with my legs and the doctor told me that they have to carry out an operation for me to be able to walk again. Then I was transferred to Bologna in the camp where I was using weelchair to move. One night I was at the point of death so they had to take me to the hospital again. I was discharged from the hospital when I started to walk with my legs little by little, then I was transferred to Imola in Trama di Terre. Now I can walk with my legs very well.
I would like you to understand the importance of helping each and everyone of us who went through this horrible journey. Many have lost there life out there. I travelled alone, without anybody, no family. Just alone.
Now I would like to study as I have already done thanks to the University of Bologna, and to work in order to be able to survive in this country. However I am still waiting for the commission after 10 months and I still do not know if I will obtain or not my documents. This makes me really worried. I would like to ask the Italian government to make more efforts to reduce the requested time for documents beacause I really would like to start living a new life to have future and to be a responsible person in life.