Una donna uccisa ogni due giorni non è una questione di ordine pubblico, ma una ferita aperta nella società civile. Lucia, Antonella, Maria Grazia, tanto per citare le ultime della lista, sono state ammazzate dall’ex fidanzato, dal marito e dal compagno nei giorni successivi al decreto varato dal governo il 9 agosto scorso. La prova che misure soltanto repressive non sono la soluzione del problema perché il femminicidio non ha natura emergenziale ma sistemica. Per questo occorrono, e con urgenza, iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, finanziamenti ai centri antiviolenza, campagne istituzionali e mediatiche che mettano al bando ogni giustificazione e sottovalutazione del fenomeno. E che, soprattutto, favoriscano la percezione delle donne non come vittime e soggetti deboli bisognosi di tutele, ma persone a tutto tondo da sostenere contro antiche imposizioni patriarcali, in grado di autodeterminarsi e scegliere liberamente il proprio modo di vivere.
Nell' allarmante panorama politico italiano sono due le novità che abbiamo accolto favorevolmente: Laura Boldrini Presidente della Camera dei Deputati e Cecile Kyenge ministra all'Integrazione. Dalla loro nomina ad oggi queste due donne hanno ricevuto minacce di morte, offese, violentissimi insulti che non vogliamo dimenticare nè perdonare. Questo è per noi inaccettabile.
Le donne del Centro Interculturale di Trama di Terre cercano volontarie con cui condividere l'esperienza dell'insegnamento della lingua italiana a donne straniere.
I corsi verranno attivati in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico 2013-14, ma se foste interessate a partecipare alla fase di programmazione durante la stagione estiva, siete invitate a contattarci fin da subito.
L'obiettivo dei corsi è sviluppare l'apprendimento della lingua italiana come strumento di consapevolezza di sé, della propria appartenenza di genere, dei propri diritti.
E' possibile l'attivazione di stages e tirocini formativi e la certificazione delle ore svolte ai fini dell'ottenimento della Ditals.
Pensavamo che l’uccisione di Fabiana, bruciata viva dal fidanzato sedicenne, esprimesse un punto di non ritorno. Invece no. L’insulto che è stato rivolto alla ministra Cècile Kyenge – da un’altra donna – dice molto più di quanto non vogliamo ammettere. E di fronte ad una violenza verbale simile, non ci sono scuse o giustificazioni che tengano. Noi non siamo mai state silenziose, abbiamo sempre denunciato questi fatti, le violenze fisiche e quelle verbali. Ma non basta.
Non basta più il lavoro dei centri antiviolenza, fondamentale e prezioso. E non bastano le promesse di leggi che neanche arrivano. La ratifica della convenzione di Istanbul? Un passo importante, ma bisogna aspettare e aspettare. E noi non vogliamo più limitarci a lanciare appelli che raccolgono migliaia di firme ma restano solo sulla carta; a proclamarci indignate per una violenza che non accenna a smettere; a fare tavole rotonde, dibattiti politici, incontri. Adesso chiediamo di più.
Leggete tutto l'appello e aderite!
Continua nel mese di maggio 2013 "Far vivere i diritti delle donne", rassegna di eventi formativi, culturali, sociali centrati sulla cultura di genere, organizzata da Trama di Terre/Centro Interculturale delle donne, UDI Imola, Coordinamento donne Cgil e Spi-Cgil Imola.
Il modulo in corso di svolgimento è quello intitolato "Nutrire la memoria per non perdere i diritti". Avere memoria significa possedere informazioni e conoscenze per capire chi siamo. Significa avere l'opportunità di acquisire una consapevolezza individuale e collettiva che ci consente di essere libere protagoniste della nostra vita e del nostro tempo e di dare ad essi un senso. La storia delle donne è una storia di trasmissione fra generazioni e fra donne singole, una storia che quando ha prodotto fatti dirompenti ha cambiato la vita e le possibilità per tutte. La memoria non è un cimelio da conservare, è uno strumento per fare. A questa pagina il calendario delle iniziative in programma.