Far vivere i diritti delle donne
presentazione della rassegna
La condizione delle donne in Italia evidenzia sempre più aspetti preoccupanti in relazione sia alla realizzazione dei diritti (peraltro previsti dalla Costituzione e dalle leggi conquistate dai movimenti delle donne negli anni '70 e '80 del secolo scorso) sia alle discriminazioni e alle violenze che continuano ad essere consumate verso il genere femminile.
Responsabile di questa situazione non è solo il contesto di crisi economica ma anche il degrado delle relazioni sociali e fra i generi che si è esteso negli ultimi due decenni, in assenza di politiche in grado di affrontare i problemi.
Questa situazione sembra aver cancellato la memoria dell'impegno collettivo di diverse generazioni di donne e la cultura innovativa che l'ha sostenuto.
Per questo pensiamo sussista anche una questione culturale che riaffermi il valore delle differenze come condizione imprescindibile di sopravvivenza e di progresso civile nonché di benessere.
Ripartiamo quindi da qui, nella speranza di rivitalizzare la voglia di capire, di dialogare, di confrontarsi e di confliggere per cercare soluzioni e costruire risposte efficaci.
Trama di Terre – Centro Interculturale delle donne, UDI Imola, il Coord. Donne CGIL e SPI-CGIL in collaborazione con altri soggetti sul territorio, propongono un percorso modulare per i prossimi mesi, di eventi formativi, culturali, sociali centrati sulla cultura di genere.
Vogliamo iniziare questo percorso a partire dalla CEDAW (Convenzione per l'eliminazione delle discriminazioni contro le donne) per ricordare alle istituzioni del nostro paese gli impegni presi con le donne, ribaditi anche dalla recente visita in Italia della Special Rapporteur Onu contro la violenza sulle donne Rashida Manjoo.
Impegni che ancora non rientrano tra le priorità delle agende politiche locali e nazionali e che ancora necessitano di essere ricordati a gran voce da tutte le donne (giovani e anziane, italiane e migranti).
Primo modulo: novembre 2012 – gennaio 2013
Violenza sulle donne: chi fa cosa e quando?
Abbiamo ormai superato le 100 donne uccise in Italia dall'inizio del 2012, uccise prevalentemente da padri, mariti, fidanzati, ex, spesso dopo essersi già rivolte a forze dell'ordine, ospedali, servizi sociali per chiedere aiuto. Il numero continua a crescere e questa non è che la punta dell'iceberg di un fenomeno che ci tocca tutte a prescindere dal colore della pelle, dalla cultura, dalla religione o dalla classe sociale di appartenenza. La Relatrice Speciale Onu contro la violenza sulle donne si è detta preoccupata di quanto sta avvenendo nel nostro Paese e ha rivolto alle istituzioni italiane precise raccomandazioni affinché vengano colmate le lacune in merito alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere. In questo percorso affronteremo il tema della violenza sulle donne con uno sguardo attento ad un'ottica interculturale, che tenga conto delle specificità delle discriminazioni subite dalle donne con differenti percorsi migratori alle spalle. Lo faremo anche nel dialogo con gli uomini che insieme a noi desiderano interrogarsi su un modo diverso e nonviolento di vivere le relazioni tra i generi.
Venerdì 9 novembre: "La salute delle donne è un bene pubblico"
La storia ci ha insegnato che la salute, fisica e mentale, delle donne non è una questione privata ma un percorso collettivo di consapevolezza e di presa di parola sui propri diritti di autodeterminazione. Anche l'uscita dalla violenza non può essere medicalizzata e trattata come un problema delle singole donne, ma deve diventare un'occasione di messa in discussione delle società nel loro complesso. Nel parliamo con Assunta Signorelli, psichiatra dell'equipe di Basaglia.
Ore 20, Centro Interculturale delle donne di Trama di Terre
Sabato 10 novembre: "Lavorare con le donne in situazioni di vulnerabilità"
Formazione rivolta a operatrici e operatori dei servizi, di sportelli per migranti e di strutture di accoglienza, insegnanti, assistenti sociali, forze dell'ordine. Con Assunta Signorelli, psichiatra dell'equipe di Basaglia. Per info e iscrizioni: segreteria@tramaditerre.org
Giovedì 22 novembre: "Chi è il maestro del lupo cattivo?"
In uno straordinario lavoro fotografico durato vent'anni per le strade di Milano, Ico Gasparri mostra l'utilizzo sessista del corpo della donna che viene fatto nei manifesti pubblicitari, in un impressionante mix di arroganza, ignoranza, quotidiana violenza inconsapevolmente introiettata dalle/dagli abitanti della città. Nel parleremo con Ico Gasparri, fotografo e autore del libro, e con Alessio Miceli, presidente dell'associazione Maschile Plurale.
Ore 20, Centro Interculturale delle donne di Trama di Terre
Martedì 18 dicembre: "Comprendere le discriminazioni multiple per tutelare i diritti delle donne migranti"
Presentazione della ricerca di Trama di Terre "Genere e migrazioni: comprendere gli effetti delle discriminazioni multiple", a proposito delle diverse forme di discriminazione che si incontrano nelle storie di vita di molte donne migranti, legate a genere, età, classe sociale e provenienza geografica. Con Elena Laurenzi e Patrizia Randini, curatrici della ricerca.
Ore 20, Sala delle Stagioni
Mercoledì 19 dicembre: "Genere e migrazioni: comprendere gli effetti delle discriminazioni multiple"
Formazione rivolta a operatrici e operatori dei servizi, di sportelli per migranti e di strutture di accoglienza, insegnanti, assistenti sociali, forze dell'ordine. Con Elena Laurenzi, Patrizia Randini e la Rete Antidiscriminazioni della Regione Emilia-Romagna. Per info e iscrizioni: segreteria@tramaditerre.org
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Per ulteriori informazioni scrivete a: info@tramaditerre.org o chiamate: 0542 28912
Secondo modulo: febbraio – maggio 2013
Nutrire la memoria per non perdere i diritti
Avere memoria significa possedere informazioni e conoscenze per capire chi siamo. Significa avere l'opportunità di acquisire una consapevolezza individuale e collettiva che ci consente di essere libere protagoniste della nostra vita e del nostro tempo e di dare ad essi un senso. La storia delle donne è una storia di trasmissione fra generazioni e fra donne singole, una storia che quando ha prodotto fatti dirompenti ha cambiato la vita e le possibilità per tutte. Ogni donna che ha creato qualcosa per sé di fruibile per le altre, ha creato qualcosa per tutte. Per questo la nostra forza e la capacità di acquisire potere deriva dalla trasmissione e dal riconoscimento dei sostanziali cambiamenti avvenuti nel tempo. Senza questo riconoscimento c'è poca prospettiva per tutte: giovani, meno giovani, italiane, straniere. Storia che incontra storie, quelle di un genere da sempre in lotta per avere piena cittadinanza e pieni diritti. La nostra storia, le nostre storie esprimono la cultura su cui possiamo fondare il futuro che vogliamo. Nasce qui l'idea di una serie di incontri che ci aiutino a vedere che ricominciare sempre da capo per mancanza di memoria ci mortifica. La memoria non è un cimelio da conservare, è uno strumento per fare, è l'identità che ci consente di essere soggetti.
Giovedì 14 febbraio 2013: "One billion rising"
Partecipazione a «One billion rising», campagna internazionale creata da Eve Ensler, per mostrare la forza collettiva delle donne, quando decidono di insorgere per mettere fine alla violenza. Una giornata di riscatto universale contro le ingiustizie che le donne subiscono. «Un miliardo di donne che danzano scuoterà la Terra».
Ore 18 - Piazza Matteotti, Imola (BO)
Sabato 16 febbraio 2013: "Se non la posso ballare non è la mia rivoluzione. Pratiche di resistenza e di comunicazione nonviolenta per donne"
Seminario di formazione per donne e attiviste che operano nel sociale con Maria G. Di Rienzo, scrittrice, giornalista e formatrice alla nonviolenza.
Ore 10,30-13/14-17 - Centro Interculturale delle donne di Trama di Terre via Aldrovandi, 31, Imola (BO)
Mercoledì 6 marzo 2013: “8 marzo: una storia lunga un secolo”
Conversazione sulla storia dell'8 marzo a partire dal video “8 marzo: una storia lunga un secolo”, di Tilde Capomazza e Marisa Ombra. Saranno con noi: Catia Graziosi - Archivio storico UDI di Bologna, Elisa Giovannetti - documentalista e co-responsabile archivio UDI Bologna, Eloisa Betti - Storica, ricercatrice presso l'Università di Bologna.
Ore 20,30 - Sala CIDRA, via Dei Mille, 17, Imola (BO)
Venerdì 15 marzo 2013: “Fare cose con le parole”
Riflessioni a partire dagli scritti di Adele Pesce su politica, lavoro, femminismo. Con Vittorio Capecchi – Università di Bologna, Donata Meneghelli – Università di Bologna, Angiolo Tavanti – Associazione “Valore lavoro”, Bologna.
Ore 20,30 - Sala delle Stagioni, via Emilia 25, Imola (BO)
Giovedì 2 maggio 2013: “Brigantesse”
Brigantesse parla delle donne che furono partecipi in prima linea a quella che fu la tentata Rivoluzione dell'Italia meridionale, trasformatasi in una guerra civile tra il nuovo stato e il popolo. E' una storia di donne, in un mondo di uomini. E' una storia di rivoluzione, in un mondo di poteri. Un omaggio a chi ha avuto il coraggio di ribellarsi.
Una produzione “Compagnia Petra”. Regia e drammaturgia di Raffaella Giancipoli e Antonella Iallorenzi. Collaborazione artistica di Isadora Angelini, disegno luci e scene di Tea Primiterra, musiche originali di Nicola Masciullo.
Ore 20,30 - Cassero Teatro Comunale di Castel S. Pietro Terme, p.zza XX settembre, 3, Castel S. Pietro Terme (BO)
Venerdì 17 maggio 2013: “Libere sempre. Una ragazza della Resistenza a una ragazza di oggi”
Conversazione tra donne di diverse generazioni e provenienze geografiche a partire dal libro di Marisa Ombra. Sarà presente l’autrice.
Ore 18 – Cortile del Centro Interculturale delle donne di Trama di terre, via Aldrovandi 31, Imola (BO)
Terzo modulo: settembre 2013
Donne al lavoro
"La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore" art. 37 Costituzione. La Costituzione italiana afferma il principio di parità, ma nel nostro Paese continuano a perdurare squilibri e discriminazioni nella partecipazione femminile al lavoro, nella conciliazione/condivisione tra famiglia e lavoro, nella tutela della maternità, nella retribuzione percepita, nella rappresentanza. La nascita di un figlio risulta essere, ancora oggi, la principale causa di abbandono del lavoro. In Emilia Romagna, nel 2011, sono state 1520 le donne che hanno lasciato il lavoro durante il primo anno di età del loro bambino. Il lavoro che chiede il massimo della flessibilità si dimostra inflessibile rispetto ai tempi del lavoro di cura. In questo divario ci sono solitudine, difficoltà, precariato, discriminazioni, mobbing, pesantezze fisiche e psicologiche a cui si può sommare l'ulteriore vulnerabilità dettata dall'essere migrante. I servizi alle persone, all'infanzia, le politiche di conciliazione e di genere sono infrastrutture sociali, alla pari di strade e ospedali, sono un fattore di sviluppo economico, occupazionale (il lavoro delle donne produce altro lavoro) e hanno un impatto sul benessere per la rete delle relazioni individuali. I diritti universali sono diritti delle donne. I diritti delle donne sono diritti universali. La libertà femminile è la misura della libertà di tutti/e. Un'idea semplice, eppure difficile, che apre spazi di riflessione. La vita di ogni giorno è ricca di segnali della fine di un vecchio ordine, ma anche della difficoltà a costruirne uno nuovo, in una società dove sono ancora molte le trappole di genere e le donne invisibili, mentre i diritti e le opportunità non sono gli stessi per tutte.
Gli incontri di questi due moduli sono in via di definizione
Tutte le informazione sulla rassegna saranno costantemente aggiornate sui siti www.tramaditerre.org e www.cgilimola.it
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La rassegna è patrocinata dalla piattaforma
"Lavori in corsa: 30 anni di Cedaw"
Con il contributo di Con.Ami