Domenica scorsa, 27 novembre, Trama di Terre è stata ospite del programma "Islam, Italia" di Gad Lerner. In questa puntata, intitolata "Donne, il corpo nascosto", si affronta la figura e il corpo delle donne, i codici di abbigliamento del Corano e il velo, le relazioni familiari e l'uso dei matrimoni combinati/forzati.
Ponendo domande scomode e facendo parlare molte voci diverse, emerge un quadro ricco di sfaccettature che rende bene l'idea della complessità di coniugare intercultura e autodeterminazione sessuale.
Eravamo tantissime sabato 26 novembre a sommergere le strade e le piazze di Roma: una marea di 200.000 donne unite contro la violenza maschile, il femminicidio e l'assenza di politiche reali a sostegno delle libertà di scelta e dei diritti di autodeterminazione delle donne.
Nonostante la manifestazione sia stata praticamente oscurata dai telegiornali e dalle principali testate nazionali (ad eccezione del Manifesto), sappiamo che la potenza di questa giornata non è passata inosservata agli occhi di chi ha tentato di nasconderla!
Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne. Come ogni anno in questi giorni si fa il conto delle donne uccise da partner o ex-partner, padri e fratelli: in Italia siamo a 123 dal 1 gennaio a oggi.
Il portone di Trama di Terre, ogni anno, viene attraversato da centinaia di donne che chiedono di essere ascoltate e sostenute nella loro lotta per far valere i propri diritti e per liberarsi dalla violenza. In questa giornata simbolo, Trama di Terre sarà CHIUSA PER PROTESTA, quest’anno insieme ai centri antiviolenza di Modena, Viterbo e Catania.
Perché noi donne di tutto il mondo sappiamo che, davanti all’assenza di assunzione di responsabilità politica da parte di chi ci amministra, è solo con la nostra lotta dal basso che possiamo produrre quel cambiamento radicale, culturale e sociale, di cui abbiamo bisogno per sconfiggere la violenza.
Il 26 novembre a Roma si terrà un grande corteo contro la violenza maschile sulle donne, sotto lo slogan “Non una di meno!” che sta portando le donne a riempire piazze di tutto il mondo, dalla Polonia all’Argentina.
Anche a Imola stiamo organizzando dei pullman per partecipare al corteo, in continuità con i momenti pubblici che ci hanno portate in piazza negli ultimi anni: dal primo flash mob di One Billion Rising nel 2013, allo “Sciopero delle donne” dello stesso anno, fino al corteo femminista del 13 febbraio scorso, che vide circa 300 donne native e migranti riprendersi le strade della città.
Per riprendere il filo di questo discorso, martedì 15 novembre è convocata un’assemblea cittadina in cui discuteremo della violenza maschile sulle donne nel nostro territorio in vista della manifestazione nazionale.
Maggiori info a questa pagina
Verso la mobilitazione nazionale delle donne contro la violenza di genere, pubblichiamo il report dell'assemblea nazionale che si è svolta l'8 ottobre scorso a Roma.
Un’assemblea ricca di decine di interventi ha reso la complessità di analisi e di proposta sul fenomeno della violenza di genere, e ha portato all’articolazione di diverse proposte sul tema. Si è definita una lettura sfaccettata della violenza: non come fatto privato, che avviene unicamente tra le mura domestiche, ma come fenomeno continuamente generato e riaffermato anche dalle politiche istituzionali – educative, sociali ed economiche – e dalle narrazioni tossiche prodotte dai media. La violenza sulle donne, quindi, non può più essere trattata in termini emergenziali e securitari, laddove si tratta di un problema complesso, stratificato e, quindi, strutturale.
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