Il 20 dicembre 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Draft Resolution “Intensifying Global Efforts for the elimination of female genital mutilation”, auspicando che gli Stati proteggano donne e bambine da ogni atto di violenza.
A livello culturale, il cambiamento necessario per superare tradizioni in contrasto con i diritti umani passa attraverso il rimodellamento delle rappresentazioni sociali che influenzano i comportamenti. Il ruolo dei servizi socio - sanitari può essere rilevante per facilitare questo tipo di cambiamento.
Quali sono le convergenze e le divergenze tra le rappresentazioni sociali delle Mutilazioni Genitali Femminili fra donne immigrate e donne italiane? Quale ruolo possono svolgere i servizi socio - sanitari, tenendo conto dei propri modelli operativi?
L’Ufficio Pari Opportunità e Tutela delle differenze del Comune di Bologna, capofila del Programma regionale per la prevenzione e il contrasto delle Mutilazioni Genitali Femminili e l'Associazione Trama di Terre Onlus realizzano tre incontri formativi per fornire una prima risposta a queste domande, inquadrando la problematica in contesti di significato più ampi relativi alla salute della donna, della bambina e ai loro diritti umani. Si tratterà di un percorso formativo di 3 incontri a partire dal 16 marzo. A questa pagina tutte le info.
L'iniziativa è patrocinata dal Comune di Imola.
In questa pagina potete leggere il comunicato scritto dal gruppo delle giovani donne di Trama di Terre e letto in Piazza Matteotti il 14 febbraio in occasione di One Billion Rising Revolution 2015!
"...Noi giovani donne di Trama ci siamo incontrate per la prima volta il 25 Novembre, data simbolica in quanto giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Abbiamo scelto per i nostri incontri settimanali il centro interculturale delle donne di Trama di Terre. Questo luogo ci ha offerto la possibilità di sentirci protette da una realtà esterna che non ci appartiene e non ci lascia spazio. Durante questi mesi ci siamo incontrate per discutere delle nostre esigenze e perplessità più intime che questa società fortemente patriarcale continua ad ignorare, sotto un alone di vergogna e omertà. A Trama di Terre siamo libere di essere noi stesse, non ci vergogniamo del nostro corpo, non abbiamo paura del “diverso” e la consapevolezza della necessità di dialogo è alla base dei nostri rapporti"...
Dopo il bellissimo incontro di venerdì scorso con Ozlem Tanrikulu, Sara Montinaro e Barbara Spinelli sulla lotta delle donne curde, pubblichiamo questo breve comunicato di Uiki Onlus sulla liberazione di Kobanê:
"Dopo 134 giorni di eroica resistenza agli attacchi di ISIS, oggi finalmente le forze di difesa del popolo YPG/YPJ hanno annunciato che la città di Kobanê nel Kurdistan occidentale, Rojava, è stata completamente liberata dalle bande del cosiddetto Stato Islamico. La popolazione di Kobanê ha iniziato a festeggiare, così come in altre città curde.
Questo è il risultato dell'eroica resistenza che ha visto la partecipazione di tutta la popolazione curda, donne, giovani, vecchi, bambini, e di volontari giunti a dare il loro contributo da tutte le parti del mondo. Le YPG/YPJ, in collaborazione con Burkan Al Firat e un contingente di peshmerga, non ha arretrato di un passo nonostante la grande disparità di armi e rifornimenti che vedevano l'ISIS in vantaggio: questo dimostra che quando un popolo si difende per la propria vita e per quello in cui crede, non è possibile sconfiggerlo". Continua...
Pubblichiamo qui il documento prodotto dalla rete IFE-EFI (Iniziativa Femminista Europea), di cui Trama di Terre è parte, dopo l'ultimo meeting che si è tenuto a Beirut all'inizio di dicembre 2014. Il documento è stato tradotto da Francesca Zaganelli, che ha presenziato all'incontro a nome di Trama.
L'iniziativa Femminista Euro-Mediterranea IFE-EFI è un network che raggruppa varie organizzazioni indipendenti impegnate nella difesa dei diritti delle donne in un territorio che va dalle due rive del mediterraneo, al Caucaso. Nel corso della prima Assemblea Generale tenutasi il 4 dicembre a Beirut, le partecipanti hanno eletto gli organismi di direzione del network e analizzato gli sviluppi politici recenti e il contesto nella regione Euromed che priva milioni di donne dei diritti fondamentali che gli appartengono, come l'accesso alle risorse, a l'educazione, alla sanità, alle responsabilità, alla piena cittadinanza che suppone il diritto di vivere senza violenza, di disporre del proprio corpo e di gestire la propria vita.
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A tutti i fondamentalismi religiosi, sessisti, omofobi, razzisti e fascisti, che vengono alimentati dalle politiche che discriminano le minoranze, che aumentano il divario sociale tra ricchi e poveri, che smantellano i diritti tanto faticosamente conquistati
rispondiamo
che non potranno ammazzare la nostra voglia di ridere, di danzare, di lottare fino all'ultimo respiro per la libertà dei nostri corpi, delle nostre scelte, dei nostri pensieri.
SIAMO TUTTE CHARLIE HEBDO