La subordinazione delle donne è indissociabile da tutte le altre forme di oppressione
La subordinazione delle donne è indissociabile da tutte le altre forme di oppressione
(a questo link potete leggere il documento originale)
L'iniziativa Femminista Euro-Mediterranea IFE-EFI è un network che raggruppa varie organizzazioni indipendenti impegnate nella difesa dei diritti delle donne in un territorio che va dalle due rive del mediterraneo, al Caucaso. Nel corso della prima Assemblea Generale tenutasi il 4 dicembre a Beirut, le partecipanti hanno eletto gli organismi di direzione del network e analizzato gli sviluppi politici recenti e il contesto nella regione Euromed che priva milioni di donne dei diritti fondamentali che gli appartengono, come l'accesso alle risorse, a l'educazione, alla sanità, alle responsabilità, alla piena cittadinanza che suppone il diritto di vivere senza violenza, di disporre del proprio corpo e di gestire la propria vita.
Durante il dibattito sono emerse le seguenti osservazioni:
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un'ondata senza precedenti di partiti politici ultra-reazionari e integralisti religiosi che minacciano la vita dei popoli e il loro diritto alla libertà, alla giustizia sociale e alla pace. Il promulgarsi delle estorsioni esercitate dai regimi oppressivi e dalle forze di occupazione che uccidono e imprigionano per soffocare la voce dei difensori dei diritti e delle libertà. I diritti delle donne, in quanto diritti umani universali, sono, in particolar modo, presi di mira.
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La militarizzazione dei conflitti. Approfittando della guerra contro “i radicalismi” che, a lor dire, avrà lunga durata, gli Stati e i dirigenti dell'UE giustificano il finanziamento dell'apparati militari e il commercio di armi, intensificando la retorica militarista, a scapito dei diritti socio-economici dei popoli. Inoltre, è noto che gli interventi militari e le occupazioni non portano né a una pace duratura né a una soluzione dei conflitti e che essi non possono né prevenire né mettere fine alle violenze sessuali contro le donne: al contrario, in un contesto militarizzato i diritti delle donne sono sempre i primi ad essere sacrificati.
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La necessità di fare conoscere e difendere gli strumenti regionali e internazionali, in primo luogo la Convenizone CEDAW, la Risoluzione UNSCR 1325, la piattaforma d'Azione di Pechino e le Conclusioni Ministeriali 2013 dell'Unione per il Mediterraneo, come mezzi di riferimento per promuovere e preservare i diritti delle donne in quanto diritti umani universali, combattere il relativismo culturale e sostenere le transizioni non violente verso la democrazia.
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L'importanza nel contesto attuale, della solidarietà internazionale e del sostegno del movimento democratico alle lotte del movimento femminista. É la condizione necessaria per promuovere la democrazia, la giustizia sociale, l'universalità dei diritti, la non-violenza, la laicità e garantire la libertà di espressione e l'uguaglianza tra cittadini, donne e uomini.
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Il ruolo cruciale di una società civile indipendente che abbia i mezzi di agire per raggiungere questi obiettivi. Lo spazio della società civile si è ridotto in questi ultimi anni, sotto l'oppressione dei regimi autoritari o dei giochi istituzionali per accaparrarsi il loro spazio e le loro risorse, con effetti devastanti sul ruolo della società civile come interlocutore della sfera politica. Le organizzazioni e i network per i diritti delle donne ne hanno particolarmente sofferto.
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La riaffermazione delle raccomandazioni emerse dalla Conferenza Femminista Euro-Mediterranea che si è tenuta ad Amman, nel giugno del 2013 ha tracciato un cammino per gli anni a venire: “un programma comune per l'uguaglianza uomo-donna nella regione Euro-Med”.
Al fine di continuare a premere per un'urgente risposta politica ai conflitti Siriani, per la messa in atto della risoluzione UNSCR 1325 che vuole garantire la partecipazione uguale delle donne in un processo di pace e per sostenere le transizioni democratiche nella regione, l'assemblea Generale dell'IFE-EFI ha individuato tre priorità nel suo lavoro:
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La campagna “Equality First”: agire in favore dei diritti delle donne in quanto diritti umani universali e garantire che l'uguaglianza uomo-donna sia una priorità politica nell'agenda dei dirigenti della regione per combattere i fondamentalismi e le correnti ultra-conservatrici.
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Le Politiche Europee di Vicinato (PEV): fare pressione all'UE per ottenere che i diritti delle donne siano pienamente integrati nelle riforme politiche di sviluppo e che la CEDAW e gli altri strumenti internazionali siano di riferimento nei progetti europei al fine di stabilire delle democrazie durature dove tradizione, cultura e religione non possano in alcun caso giustificare la violazione di questi diritti.
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La Palestina: mobilitarsi per la creazione di uno Stato Palestinese indipendente e sovrano sulla base delle frontiere del 1967, avendo come capitale Gerusalemme-Est, e per un ritorno dei diritti dei palestinesi, requisito fondamentale per una pace giusta e duratura e lo sviluppo della democrazia nella regione.
L'Iniziativa Femminista Euro-Mediterranea IFE-EFI realizzerà le proprie azioni a livello locale, nazionale e internazionale per i diritti delle donne come diritti umani universali e parte integrante della democrazia e della piena cittadinanza, contro la guerra e l'occupazione e per il diritto dei popoli a l'autodeterminazione.
Dichiarazione IFE-EFI, Beirut, 4 Dicembre 2014.
(Traduzione di Francesca Zaganelli)