È possibile pensare ai richiedenti asilo, ai corpi occupati dei palestinesi, ai profughi e ai clandestini senza distogliere lo sguardo dalle differenze e ricondurre le loro biografie al solo stato di "rifugiati"? Roberto Beneduce interroga modelli e categorie che, all'ombra della retorica umanitaria e del sapere psichiatrico, ignorano spesso differenze, responsabilità e ruoli e lasciano irrisolta la questione dell'impunità di chi si è reso colpevole di sofferenze e umiliazioni.
A Dongguan, un enorme agglomerato di fabbriche, collegate da una rete di tangenziali che non contemplano il passaggio di pedoni, arrivano ogni giorno dalle sterminate campagne di tutto il paese migliaia di ragazze perché le loro braccia sono le più ambite nel mercato del lavoro cinese, e poi perché una ragazza, in un posto come Dongguan, può realizzare il suo sogno, l’unico apparentemente concesso, in Cina, oggi: fare carriera. Ma a che prezzo?
Quante famiglie italiane affidano ormai i propri anziani alle cure di una “badante venuta dall’Est”? Questa ricerca etnografica parte proprio da una di queste case, per poi seguire il ritorno della lavoratrice al suo villaggio natale in Moldavia, piccola repubblica ex sovietica ai confini dell’Unione Europea.
Questo libro, scritto da due giornalisti che per anni hanno girato il mondo per il New York Times occupandosi sempre più approfonditamente dei problemi delle donne, particolarmente in Asia e in Africa, ci offre una testimonianza quanto mai eloquente e toccante di alcune delle realtà di violenza vissute dalle donne nel mondo
Una coraggiosa esplorazione sulle due sponde del Mare Mediterraneo lungo le rotte dei viaggiatori di ieri e di oggi, di donne, uomini e non di rado bambini che cercano un futuro e trovano una barriera di acciaio e pregiudizio, alla mercè di mercanti di esseri umani, feroci carcerieri e crudeli accordi internazionali, come quello tra Italia e Libia.
Ricerca sulla genealogia della mentalità razzista in Italia: fra la storia dell'impresa coloniale nel Corno d'Africa, i dispositivi dell'immaginario di conquista, le biopolitiche di Mussolini nell'Impero e in territorio nazionale, tutto questo evidenziato da una prospettiva di genere.
In seguito al ferimento di due lavoratori della Costa d'Avorio, gli africani di Rosarno si ribellano. E' il 12 dicembre 2008. Il loro gesto segna il confine tra la rassegnazione e la protesta, tra il consueto e l'inaccettabile. Non sono i cittadini italiani a trovare il coraggio della rivolta civile, ma "clandestini" senza diritti e documenti.