Le donne più affascinanti di Imola si trovano in via Aldrovandi 31, presso il centro interculturale “Trama di Terre”. Un luogo dove donne di tutto il mondo si riuniscono per risolvere problemi. Anche gli uomini non sono male, ma non hanno più di 12 anni. Belle persone in un bel posto. Che rischia di chiudere. L’orgoglio per il lavoro svolto è l’unico baluardo alla stanchezza per Tiziana Dal Pra, la presidentessa del centro: “Dal 2000, le attività e i bisogni del centro sono aumentati a dismisura.
Margherita e Comunisti italiani a sostegno di Trama di Terre. Dopo l’appello dell’associazione per salvare il centro interculturale per donne migranti, in debito di 30mila euro per le spese di mantenimento degli spazi, i due gruppi politici imolesi hanno compiuto un passo avanti, in diversi momenti e modi, a sostegno dell’operato del centro stesso.
Migrazioni al femminile nell'Emilia «rossa»La mediazione culturale nell'esperienza del centro Trama di Terre a Imola. Problemi enormi e soluzioni semplici (a volte), quando le donne migranti sono anche vittime dei loro uomini. Ma nonostante i successi, il centro adesso rischia di chiudere. Al solito, per mancanza di fondi
La libertà femminile parla, ma pochi l'ascoltano «Dopo Hina» A Brescia la relazione tra donne migranti e native esiste. Per convivere ascoltiamo l'esperienza concreta, non l'astrattezza delle proprie convinzioni
Nel centro di Imola, vicinissimo Piazza Matteotti, camminando senza fretta ci si imbatte in un grande portone di legno, aldilà di esso con pochi passi si è nel cortile interno.Al centro un vecchio pozzo e una atmosfera calma, ma basta uno sguardo veloce per capire che lì dentro si muove operoso un mondo di persone. La vecchia casa signorile, rimessa a nuovo, ospita i locali del Centro interculturale delle donne “Trama di Terre”: al piano terra ci sono le stanze che ospitano gli “uffici” (tra le varie attività l'associazione offre assistenza legale), la biblioteca, la sala riunioni e quella per i corsi di lingue e poi ancora la “cucina abitata”, due locali dove ci si può incontrare, scambiare esperienze e socializzare gustando ricette multietniche. Al secondo piano ci sono invece tre appartamenti, luoghi di “accoglienza abitativa temporanea” come sono chiamati in politichese, che ospitano donne e bambini che non hanno un posto migliore dove stare e che condividono spazi e culture di provenienza diverse.“Trama di terre” è tutto questo e molto di più. È uno spazio aperto o come preferiscono definirlo le dirette interessate “un luogo nel-per-della città” che fa politica e costruisce saperi e cultura, attraverso l'incontro tra donne native e migranti (circa 500 ogni anno). Un osservatorio privilegiato per lavorare con consapevolezza sulle tematiche delle migrazioni, perché da sempre “le donne sono il campanello d'allarme su ciò che accade nella società in termini di discriminazioni, violenze e razzismo”.