Sospesa la lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani. Ma noi non ci accontentiamo.
Il ministro degli esteri iraniano ha annunciato nelle scorse ore che lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani è stata sospesa. Che cosa significa "sospesa"? Che verrà effettuata una volta calata l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale? Che Sakineh sarà impiccata invece che lapidata? Che marcirà in un carcere a vita?
Cosa sarà di lei, di Vali Janfeshani, di Sariyeh Ebadi, di Maryam Ghorbanzadeh, di Kobra Babai e di Azar Bagheri, per citare solo alcune donne che, con una storia simile a quella di Sakineh, attendono la stessa sorte nelle carceri dell'Iran? E quante altre donne sono rinchiuse nelle prigioni afghane, pakistane, nigeriane, sudanesi e dell'Arabia Saudita condannate a morte per adulterio o per avere abusato di presunte libertà sessuali?
Di tutto questo bisogna essere consapevoli per lottare domani, dopodomani, tra un mese. Per questo noi non ci accontentiamo di questa ambigua sospensione.
Vogliamo che Sakineh venga liberata e che nessuna donna venga più condannata a morte con l'accusa di adulterio.
Vogliamo che le donne di tutto il mondo possano essere libere di scegliere come autodeterminare il proprio corpo, che non siano prima di tutto mutilate nel pensiero.
Criminale non è l'"adultera", criminale è chi esercita violenza, sfruttamento e oppressione sulla donna.
Per questo noi donne di Trama di Terre confermiamo che scenderemo in piazza domani sera per ribadire che nessun patriarcato travestito da fondamentalismo religioso può arrogarsi il diritto di decidere dei nostri corpi e delle nostre libertà.
Venerdì 10 settembre alle 18,30
tutte e tutti in piazza Matteotti a Imola
In caso di pioggia l'iniziativa si terrà presso la sede dell'Associazione Trama di Terre in via Aldrovandi, 31, a Imola (per info e adesioni: info@tramaditerre.org 0542 28912)