Descrizione del Progetto
L'obiettivo generale del progetto "Contrasto ai matrimoni forzati nella provincia di Bologna: agire sul locale con una prospettiva internazionale" è contrastare il fenomeno dei matrimoni forzati nell'ambito delle comunità di migranti presenti sul territorio italiano e sostenerne le vittime.
Il progetto, svolto in collaborazione con ActionAid Italia e finanziato dalla Fondazione Vodafone, nasce da una rilevazione concreta dei bisogni del territorio attuata attraverso una ricerca condotta da Trama di Terre (2009) e finanziata dal Ministero per le Politiche Giovanili e dalla Regione Emilia-Romagna.
Il progetto agisce su un fenomeno, come quello dei matrimoni forzati, che ha visto la realizzazione di pubblicazioni e paper di ricerca da parte di vari enti, ma che è tuttavia ancora marginale per lo Stato italiano che non dispone di strumenti e risorse per contrastarlo.
Tale fenomeno riguarda unicamente le donne immigrate ma ha ricadute più ampie sotto il profilo dell'integrazione sociale e della costruzione di una società di diritti per tutti e tutte.
Il progetto pilota, di durata biennale, è attuato nell'area della provincia di Bologna, dove l'associazione Trama di Terre, è attiva dal 1997. Il progetto è replicabile ed estendibile ad altri territori dell'Emilia Romagna, ma anche - attraverso la formulazione di metodologie condivise tra gli operatori e le operatrici del settore a livello nazionale ed internazionale - su tutto il territorio italiano.
Le metodologie adottate sono innovative: nella realizzazione delle attività progettuali saranno utilizzati strumenti propri delle analisi di genere e tecniche applicate in contesti internazionali e verrà costantemente condotta una valutazione di impatto delle politiche e degli strumenti adottati sulla vita delle giovani immigrate.
La connotazione internazionale, inoltre, attuata attraverso il confronto tra operatori europei ed internazionali con la condivisione delle best practices attuate da ActionAid nel Sud del mondo (metodologia Reflect e l'azione di contrasto in Pakistan e in Afghanistan della violenza sulle donne nell'ambito del progetto "Afghanistan: Stop alla violenza contro le donne"), arricchisce maggiormente il lavoro progettuale.
Per quanto riguarda le azioni del progetto possono essere sintetizzate in:
- Creazione di luoghi di ascolto e sostegno alle vittime per costruire dei percorsi di autonomia, rafforzamento personale e consapevolezza dei loro diritti.
- Costruzione di reti efficaci di collaborazione e condivisione con altre strutture dello stesso territorio (centri giovanili, servizi sociali, centri culturali, luoghi istituzionali), ma anche con organizzazioni attive in altre nazioni europee (Gran Bretagna, Francia, Germania) attraverso la progettazione e realizzazione di percorsi formativi sull'argomento.
- Promozione di campagne e di eventi pubblici diretti alla cittadinanza sulla tematica in oggetto e di azioni di dialogo istituzionale e pressione politica sulle istituzioni e sul governo.
- Il progetto prevede un processo di monitoraggio in itinere condotto dall'organizzazione capofila e dalle altre organizzazioni coinvolte attraverso questionari di valutazione e di autovalutazione ed altre metodologie dinamiche e partecipative.
- Il processo di monitoraggio sarà continuativo con check point ogni sei mesi al fine di consentire l'adozione di eventuali correttivi. Al termine del progetto sarà preparata una relazione di valutazione finale.