Al Piratello sono in arrivo cinque nuove profughe

Imola, 27 aprile 2014 - «Imola non prenda paura, perché non c’è nulla da temere». È l’invito di Tiziana Dal Pra, presidente dell’associazione Trama di terre, alla vigilia dell’arrivo in città (previsto per domani) di cinque donne in fuga dall’Africa subsahariana.

Un approdo a tre giorni di distanza da quello di altrettanti profughi scappati dal Mali, dove da due anni ormai si combatte una sanguinosa guerra civile. Non si conosce ancora il Paese di provenienza delle cinque, sbarcate in Sicilia nei giorni scorsi e trasferite la notte scorsa a Bologna: la Prefettura del capoluogo emiliano lo comunicherà solo oggi alle responsabili dell’associazione imolese. «Ci è stato solo detto che sono francofone», riferisce Dal Pra. Possibile quindi fuggano anche loro dal Mali, nonostante nelle ultime settimane a Lampedusa si siano registrati sbarchi di migranti provenienti pure da Senegal e Nigeria.

Al loro arrivo a Imola, verranno accompagnate nell’appartamento vicino alla stazione ferroviaria che condivideranno durante il loro soggiorno in città. «Prima però faremo un momento conviviale negli spazi della nostra associazione», annuncia la presidente di Trama di terre. «Imola — aggiunge — si è sempre dimostrata generosa e può contare su una rete di solidarietà molto forte. È in grado di ospitare molte più di dieci persone».

Nel frattempo, però, per le mediatrici culturali di Trama di terre ci sarà da rimboccarsi le maniche e concentrarsi sulle nuove arrivate.

«Bisogna conoscere le loro storie — avverte Dal Pra — e l’accoglienza è molto importante. Queste migrazioni sono così violente per le persone che le affrontano, sono viaggi terribili. Noi siamo fortunate: abbiamo la cucina, le mediatrici e i corsi di italiano. Possiamo lavorare in rete e sarà più facile che in passato».

Ieri, intanto, primo giorno a Imola per i cinque profughi maliani arrivati venerdì sera nei locali del Piratello. «Siamo molto contenti perché qui avranno uno spazio a misura d’uomo afferma il vicesindaco Roberto Visani —. E non c’è impatto sociale né dal punto di vista della sicurezza che da quello dei costi. Caritas e Trama di terre sono due realtà di assoluto primo piano nell’accoglienza e queste persone arrivano dai posti più poveri del mondo. Tra l’altro, sono tutti dello stesso villaggio. In poco tempo, però, sono passati dallo spaesamento, dovuto al trasferimento, al sentirsi accolti. Troveranno una città pronti ad ospitarli. Imola è sempre stata generosa e si confermerà tale anche questa volta».

Enrico Agnessi, Il Resto del Carlino, 29/4/2014