Dallo stalking alle botte: Quando essere donna è un inferno

Pur di non ammettere le botte ricevute dal compagno, ha riferito di essersi procurata da sola quegli ematomi sul corpo. Una volta, poi un'altra e infine un'altra ancora. Per questo motivo è stata sottoposta a diversi trattamenti sanitari obbligatori: iniziati con una settimana di cura e finiti con i periodi trascorsi in ospedale lunghi mesi. In poche parole, è diventata un caso psichiatrico. Quella di questa giovane donna imolese è solo una delle tristi storie raccolte in questi mesi dall'associazione di Trama di Terre. Sono infatti 37, in totale, le donne che si sono rivolte (fisicamente o per interposta persona) agli sportelli di via Aldrovandi dall'apertura del centro antiviolenza, avvenuta a dicembre. Di queste, quattro sono ancora ospiti dell'associazione mentre sette sono uscite nel tempo. Tredici in totale le italiane, quattro sono invece di nazionalità marocchina. Il resto arrivano un pò da tutti i paesi del mondo: dalla Polonia all'India passando per la Russia, l'Albania, la Romania e lo Sri Lanka. Sono in molti casi giovani e giovanissime, con la fascia di età tra i 18 e i 29 anni che è la più rappresentata (13 casi in totale). Ventuno di loro hanno uno o più figli e il campionario delle violenze di cui sono vittime è terribile: si va dai maltrattamenti di tipo fisico, ma non mancano i matrimoni forzati e i casi di stalking perpetrati quasi esclusivamente da mariti, conviventi ed ex fidanzati. Mai, in pratica, da sconosciuti. Alle 37 donne che si sono rivolte a Trama di Terre vanno poi aggiunte le 222 che solo lo scorso anno si sono presentate al pronto soccorso del Santa Maria della Scaletta. La stragrande maggiornaza delle quali non è mai arrivata alla porta dell'associazione imolese. Dodici in tutto i posti letto che Trama di Terre può garantire a mogli, fidanzate, compagne, mamme e figlie nelle sue due strutture protette gestite in città (una in affitto dal comune, l'altra da un privato). A mandare avanti il lavoro dell'associazione ci sono oggi tre operatrici, due avvocati e altre 'militanti', che ogni giorno si trovano ad affrontare la crudeltà di certi uomini. «In particolare aumento sono i casi di stalking - rivela la presidente Tiziana dal Pra -. Ce lo conferma la polizia. E non parliamo di una 'telefonatina', ma di episodi che obbligano le donne a licenziarsi e a cambiare città, andando sotto protezione. Per il resto, le problematiche sono varie: in molti casi si sommano tante violenze che determinano un lavoro faticoso per le operatrici del centro, con molte donne che denunciano e poi tornano sui loro passi». Ma le difficoltà non riguardano solo le straniere, anzi. «In questo territorio ci sono casi di pochezza culturale che non ci aspettavamo - avverte Dal Pra -. Pensavamo fosse un discorso più legato all'emigrante e invece vale anche per le donne imolesi: è un dato su cui lavorare molto nella prevenzione, va riaperto il canale con i giovani uomini e le scuole di questa città».

 

Enrico Agnessi, il Resto del Carlino, Martedì 25 Giugno 2013