Open day a Trama di terre

Imola. Dopo la chiusura delle attività della Cicoria, Imola era rimasta senza un centro antiviolenza. Tra la fine dell'anno scorso e oggi sono diventati due. Quello attivato dalle donne che fanno riferimento al Pd di PerLeDonne, e quello attivato, dopo una lunga esperienza sul territorio soprattutto con le donne migranti da Trama di terre. E' proprio quest'ultimo che dal 20 gennaio scorso è stato accolto nella rete nazionale Dire che mette in collegamento 63 centri antiviolenza in tutta Italia. Per questo il centro Trama di terre oggi aderisce all'iniziativa “Open Day – Centri aperti”. L'associazione apre le porte della propria sede in Via Aldrovandi 31) dalle 14 alle 20. Alle donne e agli uomini interessate/i, le volontarie racconteranno il lavoro e le difficoltà di un quotidiano vissuto con donne che subiscono violenza e l'approccio interculturale che viene applicato nell'accoglienza di donne migranti. Saranno presentate le attività del nuovo Centro e le brochure informative tradotte in ove lingue. A partire dalle 18 giovani attiviste dell'associazione, già in prima linea lo scorso 14 febbraio nella manifestazione One Billion rising coordinata sempre da Trama di terre e che ha portato in piazza 500 donne per ballare all0unisiono e dire no alla violenza, leggeranno testi di Eve Ensler accompagnando in aperitivo interculturale di autofinanziamento. E proprio dalla presidente di Trama di terre parte l'ennesimo appello alla politica locale: «Al momento non ci sono convenzioni in essere da parte dell'Asp con associazioni locali per progetti contro la violenza di genere – spiega Tiziana Dal Pra-. La nostra Associazione ha una convenzione con l'Asp per 6 posti letto riservati a donne in difficoltà di vario genere, non necessariamente per violenza, non basta. Su questo tema specifico vogliamo poter entrare non solo nei tavoli tecnici proposti dall'Ausl, ma anche in quelli istituzionali e politici. E' lì che le donne devono poter sedere a pieno titolo per poter influire sulle politiche locali a loro tutela. Oggi sfoderiamo i dati del maltrattamento ma non ci si può limitare ai numeri, che per altro hanno bisogno di essere completati e incrociati. Quello che importa capire è come è andata a finire per quelle 205 donne che hanno chiesto aiuto al pronto soccorso, come si sono sviluppate e concluse le loro storie, tutte quante? Con un lavoro serio, continuativo di monitoraggio che coinvolga davvero tutti gli operatori che affrontano l'argomento bisognerà prima o poi arrivare a dare questa risposta»Altrimenti si sarà condannati a riproporla ogni anno davanti a cifre immancabilmente sconfortanti

"Open Day a Trama di terre", Corriere, 08-03-2013