Attivarsi contro la violenza sulle donne è una responsabilità di tutti/e
Servono politiche concrete: le proposte della Commissione Pari Opportunità del Comune di Imola contro la violenza sulle donne presentate alla città in un incontro pubblico il 24 novembre.
La Commissione Pari Opportunità del Comune di Imola, istituita in base allo Statuto comunale all’indomani delle elezioni amministrative del 2013, si è occupata da subito della violenza sulle donne. Un fenomeno che nel nostro Paese non accenna a diminuire e di cui i femminicidi sono solo la punta di un iceberg. Il nostro territorio non fa eccezione. Per questo la Commissione, che ha funzioni consultive e di formulazione di pareri sulle politiche dell’Amministrazione locale, si è messa al lavoro avviando un percorso durato alcuni mesi nel corso del quale ha cercato di indagare lo stato delle cose e di raccogliere informazioni sulle risposte che le donne vittime di violenza ottengono quando si rivolgono ai servizi del territorio.
Un incontro con la città
Tale percorso è approdato all’elaborazione di un documento che individua la natura e le circostanze in cui la violenza viene consumata e con il quale si valuta il supporto che il territorio è in grado di fornire alle donne che, vittime di violenza maschile, decidono di uscire dal tunnel per ricostruire un percorso alternativo di vita. Le proposte formulate dalla Commissione Pari Opportunità sono state oggetto di una serie di incontri svoltisi nei mesi di ottobre e novembre con le Istituzioni locali, l’ASP e l’ASL.
La Commissione le presenterà alla città in un Incontro pubblico il 24 novembre alle ore 18.00 presso il Circolo Sersanti, P.zza Matteotti, 8 a cui è invitata la cittadinanza tutta. L’incontro ha l’obiettivo di informare sul fenomeno della violenza di genere in Italia e sul territorio e di comunicare le proposte per promuovere, presso gli enti preposti, una politica concreta efficace. All’incontro sarà ospite Elena Buccoliero, direttrice della Fondazione vittime dei reati che ha sede in Regione.
Uscire dal tunnel della violenza
La decisione di uscire dal tunnel della violenza implica la soluzione di numerosi problemi, da quello economico, a quello dell’affidamento dei figli minori (quando ce ne sono), a quello dell’abitazione, dello stato di salute e, spesso, quello delle aggressioni minatorie che continuano ad essere perpetrate ad opera del compagno violento. Servono dunque servizi in grado di operare concretamente fornendo supporto concreto con operatori/trici adeguatamente formati/e. Servono risposte di rete che mettano in relazione i diversi soggetti coinvolti e con competenze funzionali: forze dell’ordine, sistema sanitario, servizi sociali, centri antiviolenza.
Le responsabilità della politica e del sistema sociale
Un problema complesso che la Commissione ha cercato di inquadrare avanzando proposte utili a sviluppare politiche locali che indichino anche come applicare il quadro normativo vigente arricchitosi negli ultimi anni: dalla Convenzione di Istanbul recepita dal Parlamento italiano ed entrata in vigore il 1° agosto scorso, alle norme nazionali sul femminicidio, alle direttive della Regione Emilia Romagna in merito, alle norme contenute nella legge regionale sulle pari opportunità del 27 giugno 2014, all’accordo, infine, dell’A.N.C.I. con la rete dei centri antiviolenza Di.Re. Aprire un confronto con la città è essenziale perchè la violenza sulle donne è un fenomeno che ha radici in una cultura dominante che legittima e promuove il potere maschile sulle donne e il loro corpo e concepisce la relazione di coppia come una relazione di potere di un genere sull’altro.
Tale cultura è trasversale alla provenienza geografica, alle appartenenze culturali e di ceto sociale. Non è quindi un problema di emergenza, né di ordine pubblico bensì un tema che attraversa una mentalità diffusa, e si nutre del disorientamento valoriale della società contemporanea. Attivarsi contro la violenza sulle donne è una responsabilità di tutti/e.