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Venerdì 15 gennaio 2010 a Vag 61 dalle h.19,30 a mezzanotte

Finzione della finzione

margherita “Finzione della finzione” è il tema portante della serata, crocevia del percorso di diversi artisti multimediali e punto d’incontro, in cui presentano i loro lavori, apportando interpretazioni e risposte, se non domande, possibili sul soggetto attraverso le differenti rappresentazioni.
“Finzione”, dall’etimo “fictione”, significa “cosa finta, simulata”, ma pure “invenzione, immaginazione”.
“Finzione scenica” è immagine della realtà che si finge sulla scena.
E' così che facciam tutti? Si chiese l'imperatore? questo vizio della menzogna che incanta, questo continuo abbellimento della realtà, questa pomata applicata alla verità?"
"La verità è dunque una cosa troppo misera per noi? C'è al mondo un uomo che non la abbellisca, qualche volta, o che non arrivi a voltarle le spalle completamente?" (da Salman Rushdie, L'incantatrice di Firenze, Mondadori, 2009)
Da queste premesse hanno luogo 3 diverse tipologie di eventi:

P S E Y D O S - LA MENZOGNA NELLA FOTOGRAFIA, in cui la parola “menzogna” significa interazione fra due mondi, mondo esterno e mondo interno all’uomo, espressione della fusione dei due mondi, la realtà non riprodotta, ma rappresentata “menzogna”.
“Cosa stai guardando? Quanta verità e quanta menzogna?”
Attraverso le loro fotografie, Luca Bertoli con “Danza Contemporanea Studio del movimento con gioco d’esposizione”, Mirko Zanolli con “Scene di film Collage di storie per una storia nuova” e Cristina Fontana con “Tramonto da persiane abbassate Movimento su spiragli di luce” pongono lo spettatore dinnanzi a questo interrogativo.

PRIMO STUDIO
Gustavo Cottino, il più grande venditore di illusioni.
Elisa Fontana, con una performance multimediale, rende un omaggio simbolico ad un personaggio incontrato lungo il percorso della sua ricerca artistica, essendo lei stessa impegnata ad esplorare i confini molto incerti tra “realtà e finzione”, ossia ponendosi la problematica della “realtà come illusione” e dell’“illusione come realtà”.
“Primo studio sulla figura dell’imbonitore di piazza, maestro di finzione, inventore di immaginario, ciarlatano geniale ed irriverente, in bilico fra Cattelan e Vanna Marchi...” offre la possibilità di addentrarsi nelle sue tematiche principali. interrogativo.

FABULAZIONI SONORE
Fabulazioni sonore è una proposta di interattività tra due forme di espressione artistica, la video arte e la musica, basata sull’integrazione dei due metodi performativi, l’uno come registrazione immutabile e continua di un altrove e l’altra come presenza contingente dei corpi del loro movimento spaziale e dei suoni dei loro strumenti, soggetti all’improvvisazione ed alla mutevolezza dell’evento, attraverso un gioco di veli, di luci ed di ombre, del suono e delle pause del video stesso.

“Fabula”, etimo di “favola”, è una breve narrazione avente per oggetto un fatto immaginario. Nel senso più comune s’intende un racconto popolare con personaggi immaginati, ma per estensione viene ad indicare qualsiasi racconto o argomento fantastico, misterioso o mitico.
Per “fabulazione” s’intende la produzione immaginaria del pensiero, espressa in forma di racconti, più o meno coordinati, oppure in forma di discorsi totalmente incoerenti alle circostanze.
Dall’idea di “phantasmata”, apparizione di immagini derivanti da impressioni sensoriali ed esistenti, percepite nel nostro mondo interiore, impalpabili fantasmi dell’immaginazione, la videoinstallazione “Fabulazioni” di Alessandra Frisan: l’intervento musicale di Caterina Cesaria al flauto e Riccardo Tabilio alla chitarra dà vita ad una costante trasformazione formale espressiva, permettendo un’esperienza percettiva sin estetica. .

“finzione della finzione” , come tautologia può essere, forse, “non finzione”?...

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