A poche ore dall’uccisione a Ferrara del giovane Federico Aldrovandi, nel settembre 2005, la macchina dell’insabbiamento e del depistaggio era già pienamente in funzione. Eppure, quattro anni dopo, si è arrivati ad una prima (anche se parziale) sentenza di colpevolezza per i quattro poliziotti responsabili. Nel mezzo un mediacenter indipendente, un’emittente antagonista, il blog di una madre, l’inchiesta di un giornalista ostinato. Squarciata la zona del silenzio, il desiderio di “verità per Aldro” ha potuto incontrare il sostegno di reti associative e movimenti che hanno portato in piazza quella parte di città e di paese che non ha voluto piegarsi all'indifferenza. Oggi ai microfoni e ai taccuini si aggiunge la matita di un fumetto, per raccontare la storia di un ragazzo che pensavano di poter uccidere due volte.
> dibattito con il giornalista Checchino Antonini e il disegnatore
Alessio Spataro, autori del graphic novel “Zona del silenzio”
> esposizione di tavole tratte dal fumetto e reading di alcuni brani
del romanzo breve che ne hanno ispirato i testi
> presentazione del numero speciale di Zeroincondotta
che ripercorre i quattro anni della vicenda Aldrovandi
> proiezione di "Il mio nome è Emmanuel", documentario censurato a Parma sul sequestro e il pestaggio di Emmanuel Bonsu da parte di agenti della Polizia municipale parmense
> Vai alla feature di Zic su Federico Aldrovandi
©opyright :: Vag61
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
Powered by Phpeace