Riportiamo un’intervista con Judith Butler sul conflitto israelo-palestinese e sul suo ultimo lavoro Parting Ways: Jewishness and the Critique of Zionism (trad. it. Strade che divergono. Ebraicità e critica del sionismo, Raffaello Cortina 2013) apparsa su
www.opendemocracy.net il 23 luglio 2013 e pubblicata da il lavoro culturale 12 Marzo 2014. La traduzione è a cura di Nicola Perugini e Federico Zappino.
"Invito tutti i corpi a fare lo sciopero degli uteri"
La nuova legge sull'aborto sarà, insieme a quella Irlandese, la più restrittiva d'Europa. Non lasciamo entrare nelle nostre vagine una sola goccia di sperma nazionale cattolico.
Abbiamo tradotto questo comunicato delle Southall Black Sisters di Londra, che l'11 e il 12 luglio interverranno su un caso legale della Corte d'Appello inglese riguardante la segregazione di genere nell'educazione e hanno organizzato una protesta fuori dalla corte.
Si torna in strada a manifestare davanti ai tribunali di tutte le città italiane per dire basta. Basta alla violenza sulle donne, non solo quella subita da parte di uno stupratore, ma anche contro quella che spesso viene messa in atto dalla giustizia attraverso sentenze in processi per stupro. A chiamare a raccolta le donne, ma non solo, è la rete di donne, femministe, attiviste di Non una di meno e lo fanno contro una sentenza emessa lo scorso 25 febbraio con la quale il tribunale di Torino ha assolto un ex commissario della Croce Rossa, accusato di molestie e stupro ai danni di una dipendente interinale che lì prestava servizio.
Assoluzione che ha avuto la doppia conseguenza di far passare la donna da vittima ad accusata, proprio in conseguenza di quella decisione del tribunale.
Pubblichiamo questo dialogo tra Maryam Namazie e la femminista algerina Marieme Helie Lucas a proposito delle Corti islamiche nel Regno Unito e del loro impatto sui diritti delle donne.
Il 2 dicembre 2016 i deputati membri della Commissione parlamentare Affari Interni del parlamento britannico hanno avviato un’inchiesta sull’operato delle “Corti della Sharia” nel Regno Unito per verificare che i loro princìpi siano compatibili con il diritto britannico; l’annuncio ha seguito l’istituzione di un’indagine simile lo scorso mese dal ministero degli Interni.
Però 200 organizzazioni e attiviste per i diritti delle donne hanno recentemente firmato una lettera aperta rivolta alla prima ministra Theresa May criticando l’inchiesta governativa sui Consigli della Sharia. Mentre una ricognizione sul sistema della Sharia e il suo impatto sull’uguaglianza di genere e la giustizia è in grave ritardo, la lettera sottolinea la preoccupazione che la ricognizione si focalizzi sulle “migliori pratiche” mentre la questione non è il confronto fra una versione “moderata” contro una “estremista” della Sharia ma verte sui diritti delle donne. L’argomento ha prodotto discussioni fra varie attiviste e gruppi islamici, portando ad accuse di razzismo e islamofobia.