Il nostro saluto a Dario Fo

Dario Fo a Imola con Trama di Terre Vogliamo salutare il grande Dario Fo pubblicando la ripresa del suo intervento di tre anni fa al Teatro Ebe Stignani di Imola, quando ci fece l’immensa e inaspettata sorpresa di ricomparire per la prima volta in pubblico, dopo la perdita della compagna Franca Rame, per aiutarci a lanciare la campagna per lo Sciopero delle donne. Eravamo più di 500 quella sera, ad ascoltare una delle voci più libere, anticonformiste e lungimiranti che hanno abitato e fatto la storia di questo Paese.

Vogliamo ricordare le parole che disse, da uomo, contro la violenza maschile sulle donne:

Il problema del maschio, molte volte, è quello di imporre a qualcuno il proprio potere, cioè far violenza significa dimostrare di esistere, di essere. È una dimostrazione di impotenza altissima, anche sul piano sessuale, ma sopratutto su quello civile e morale, di chi non ha la possibilità di dimostrare l'essere e il divenire attraverso la cultura, non ha il concetto della cultura.

Cultura significa avere senso della storia, informazione, conoscere gli altri per poter capire dove gli altri hanno ragione e, soprattutto, il problema del dubbio, ottenere e gestire il proprio limite attraverso il dubbio. Tutte queste cose sono fondamentali e da dove nascono? Nascono da quella che è la situazione generale di una società come la nostra, il vuoto che c'è proprio nella cultura, la difficoltà di mettere in piedi l'insegnamento, sostenerlo, finanziarlo, perché sia ricco di risorse e sopratutto dei mezzi per lo studio, per la conoscenza e via dicendo”.

Ciao Dario, la lotta continua e sappiamo che, insieme a Franca, continuerai ad essere al nostro fianco e a darci forza!

Le donne di Trama di Terre

Il video integrale dell’intervento del 3 ottobre 2013 può essere visto a questi link:

https://www.youtube.com/watch?v=9E63ZtLZVlw&feature=youtu.be

https://www.youtube.com/watch?v=2yuQSUElNyo

Pubblichiamo con piacere qui di seguito anche la risposta inviataci dallo staff di Dario Fo e Franca Rame:

Carissime,
Grazie per la partecipazione e l’affetto che ci avete dimostrato.
Siamo certi che la vostra vicinanza avrebbe fatto immenso piacere a Dario, che nella sua vita ha sempre amato essere circondato dagli amici e dalle persone che avevano affetto e stima per lui e per ciò che in questi anni ha rappresentato. Ogni volta che un amico veniva a trovarlo, lo faceva sedere e gli mostrava ciò a cui stava lavorando. Un libro, un quadro, un articolo. Lo rendeva partecipe del proprio lavoro, lo accoglieva.
Ciascuno di noi, ora, per portare avanti la storia di Dario e Franca, può mettere in pratica la più grande lezione che ci hanno lasciato, quello che è stato il motore di tutta loro vita: porsi in prima fila a difesa dei più deboli e di chi non ha modo di farsi ascoltare, raccontando e condividendo con gli altri storie di difficoltà e vittorie.
Ciascuno di noi può seguire il consiglio che Dario ha dato a Jacopo, che gli ha ripetuto fin da quando era piccolo: “Fai quel che vuoi, che campi di più”. Ma non fai quel che vuoi nel senso di “Se non hai voglia di seguire un impegno, fregatene!”. No, non in questo senso!
Fai quello che vuoi nel senso più alto: fai quello che desideri. Se hai un desiderio, seguilo a tutti i costi.
Dario e Franca nella loro straordinaria vita hanno fatto questo, sono andati avanti nonostante tutto, sono andati avanti senza mai piegare la testa!
Vi lasciamo con una frase scritta da Dario nel libro Dario e Dio:
“... l’idea di ritrovarmi, dopo, con Franca in un giardino, lei e io mutati in due begli alberi, il suo magari con le foglie dorate come erano i suoi capelli... sarebbe bellissimo. Se un qualcosa dovesse esserci dopo, vorrei che fosse così.”
Un abbraccio e un grandissimo grazie!

La famiglia, i collaboratori, la Compagnia Teatrale Fo Rame