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Dall'oblio dell'urbano alla città di città

Scienze geografiche dell’Università di Bologna, Università IUAV di Venezia e Rete del Nuovo Municipio, con il patrocinio del Consiglio Studentesco dell’Alma Mater Studiorum e il contributo organizzativo dello Spazio Sociale Studentesco, in collaborazione con Giolli - Centro Ricerche su Teatro dell’Oppresso e Coscientizzazione, organizzano il 22 novembre a Bologna in aula Absidale, via de’ Chiari 25/a un’iniziativa che intende riflettere sulla natura odierna della città e sulle politiche territoriali più coerenti per il suo governo. Partecipano: Guido Fanti, Alberto Magnaghi, Richard Ingersoll, Pier Luigi Cervellati, Felicia Bottino, Paola Bonora, Francesco Garibaldo,Andrea Forlani, Marco Dugato
22 novembre 2006

Università di Bologna, aula Absidale di Santa Lucia, via de' Chiari 25/a

ore 15,30 tavola rotonda Dall'oblio dell'urbano a una città di città

ore 20,45 teatro forum Il piccolo urbanista: gioco partecipativo sulla città

Scienze geografiche dell'Università di Bologna, Università IUAV di Venezia e Rete del Nuovo Municipio , con il patrocinio del Consiglio Studentesco dell'Alma Mater Studiorum e il contributo organizzativo dello Spazio Sociale Studentesco , in collaborazione con Giolli - Centro Ricerche su Teatro dell'Oppresso e Coscientizzazione , organizzano il 22 novembre a Bologna in aula Absidale, via de' Chiari 25/a un'iniziativa che intende riflettere sulla natura odierna della città e sulle politiche territoriali più coerenti per il suo governo.

Da anni utilizziamo metafore che recepiscono la diffusione del fenomeno urbano: sprawl, controurbanizzazione, città dispersa, città infinita. Uno slabbramento della città - e dell'idea di città - che ha portato persino a negare il persistere della polis . Che ha infatti perso sia i connotati dello spazio compatto e circoscritto che della comunità solidale. Ha cambiato identità e fisionomia. Si è diffusa in un indistinto tappeto insediativo privo di nervatura e caratterizzazione. E' saltata dunque non solo la forma urbis ma, in un gioco semiotico di rispecchiamenti vicendevoli, il territorio della convivenza, delle aggregazioni sociali, della vivibilità

Una mancanza di riconoscibilità che complica le politiche urbane e le mette di fronte a un bivio: chiudersi nel perimetro dei singoli comuni o allargare la maglia delle intese a un scala metropolitana. Un tema annoso. Che anche Bologna ha affrontato alcuni decenni addietro senza risolverlo. Che di recente è riaffiorato ma ancora nella vecchia logora veste di taglio funzionalistico.

Nel corso dell'iniziativa si discuterà delle possibili alternative, con un'attenzione precisa all'idea di metropoli come città di città e alla necessità di ripensare i paesaggi identitari dell'urbano in prospettiva partecipativa.

L'incontro Dall'oblio dell'urbano a una città di città si svolgerà alle ore 15,30 e affronterà questi temi sia in prospettiva teorica che attraverso il caso di Bologna alla luce delle recenti polemiche sulle aree collinari, sul degrado di alcune aree del centro storico e sulla dimensione e configurazione della città metropolitana.

Partecipano : Guido Fanti, Alberto Magnaghi, Richard Ingersoll, Pier Luigi Cervellati, Felicia Bottino, Paola Bonora, Francesco Garibaldo,Andrea Forlani, Marco Dugato

Per info   www.scienzegeografiche.lettere.unibo.it

Alle 20,45 la manifestazione continua con un esperimento di Teatro-Forum dal titolo Il piccolo urbanista: gioco partecipativo sulla città , inscenato dall'associazione Giolli , a cui sono stati invitati anche gli amministratori pubblici, tra cui sindaci e assessori del comune capoluogo e dei comuni della provincia. Si tratta di una tecnica partecipativa del metodo Boal, volta alla ricerca di soluzioni ai conflitti e all'individuazione degli elementi di creatività collettiva da essi generati. Un metodo che dà voce agli “spett-attori” e li invita sulla scena a cambiare le regole e le trame del gioco.

Nella prima parte verranno presentati teatralmente alcuni dei problemi della città, ironicamente denominata Sergeville , nella seconda parte un Jolly inviterà il pubblico a portare le proprie idee, passioni e soluzioni in scena , improvvisando con gli attori che, maieuticamente, mostreranno le difficoltà, i limiti, le ricchezze di ogni intervento.

Usato ampiamente nel mondo e anche nei processi di Bilancio Partecipativo a Porto Alegre, il Teatro dell'Oppresso di Boal è un metodo storico di attivazione dei cittadini, di crescita di coscienza civile e politica, di progettazione dei futuri possibili: tra i suoi strumenti, il Teatro-Forum è uno dei più usati (per saperne di più: www.giolli.it oppure www.theatreoftheoppressed.org).

L'ingresso è gratuito.