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“PARTIRE SU UN BATTELLO TUTTO BIANCO”

GIOVEDÌ 25 OTTOBRE 2007 ORE 21,00
PRESSO IL “TEATRO COMUNALE DI SASSO MARCONI”
IN P.ZZA DEI MARTIRI DELLA LIBERAZIONE 5
Fonte: Ufficio Stampa:
Domenico Tosello
Cell. 349.1643075
Email: d.tosello@iol.it


Condominio Solidale di Salvaro – Associazione Comunità e Famiglia
v. Salvaro 67-69
40030 Grizzana Morandi (BO)
salvaro@livecom.it
www.comunitaefamiglia.org
23 ottobre 2007

Teatro Camelot e i Moschettieri Approda a Sasso Marconi “un battello tutto bianco”, spettacolo di teatro integrato sul
consumo critico, nell’ambito della rassegna “Segnali di Pace 2007” della Provincia di Bologna

Lo spettacolo teatrale e musicale del Teatro di Camelot e i Moschettieri “Partire su un battello tutto bianco” approda al Teatro Comunale di Sasso Marconi, dopo il successo delle serate estive per l’inaugurazione di Corte Roncati a Bologna.
Giovedì 25 ottobre alle ore 21, la compagnia integrata con persone diversamente abili mette in scena le contraddizioni della nostra società dei consumi attraverso quadri ironici e graffianti come “la palla del valore aggiunto” o creando sorprendenti suggestioni di musica, scenografie e immagini.
Il battello - un po’ nave dei folli, un po’ utopia, un po’ bastimento carico di pietre preziose, un po’ traghetto verso il futuro delle società mature – coinvolge il pubblico fino a condurlo alla soglia del viaggio più scomodo e affascinante: il cambiamento del mondo parte da quello interiore di noi stessi.

L’ingresso è gratuito e l’iniziativa è promossa dal Condominio Solidale di Salvaro nell’ambito della rassegna Segnali di Pace - della Provincia di Bologna e del Tavolo provinciale per la pace – in collaborazione con l’Associazione Sasso Passo e il contributo dei Comuni di Grizzana Morandi e Sasso Marconi.

“Partire su un battello tutto bianco”
Ironia trascritta: E. Caldironi, A. Canepa
Regia: Alberto Canepa
Interpreti: M. Baldassari, M. Bruni, C. Buganè, E. Caldironi, A. Canepa, F. Citi, F. Feliziani, M. Forni, F. Foti, J. Giovanetti, E. Minelli, M. Mutinelli, E. Pizzirani, E. Rasia, T. Ronchetti.
“Non ci sentiamo casi sociali; facciamo "teatro sociale" perchè parliamo di temi che riguardano tutti, la collettività, le persone nel loro insieme, la loro vita, quindi la società.”