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Sabato 28 Aprile 2007 dalle ore 16 alle ore 20 a Vag61

Settantasettottantanoveepoi... Oleg Kireev al VAG

Molti anni dopo la rivolta che spazzò via il cadaverico potere dei burocrati, i burocrati sono ancora al potere, come prima, anzi peggio di prima. Un tempo si perseguitavano i dissidenti e si escludeva dalla vita pubblica chiunque non fosse in linea con la nomenklatura. I persecutori si fregiavano dell'appellativo di comunisti e la proprietà pubblica era nelle loro mani.

Oggi al potere ci sono gli stessi burocrati che un tempo si chiamavano comunisti. Hanno cambiato appellativo e si chiamano liberisti, e la proprietà non è più pubblica. L'hanno privatizzata vendendola a se stessi e ai loro amici e parenti, a prezzi stracciatissimi o proprio gratis et amore dei.

La società, che un tempo godeva di una minima sicurezza economica in cambio della complicità con gli oppressori e del silenzio, ora è divisa tra chi, vicino al potere e complice della sua violenza, accumula immense fortune, e una maggioranza che vive miserabilmente.

Il razzismo è all'ordine del giorno, in nome della legalità si maltrattano i migranti, si perseguitano i dissidenti e si sciolgono con la violenza le manifestazioni pubbliche. Al vertice siede un uomo autoritario, rozzo, ignorante, aggressivo e pericoloso.

Qualcuno a questo punto qualcuno penserà che stiamo parlando di Bologna. Oh no, no. stiamo parlando di Mosca naturalmente.

Eppure (si parva licet componere magnis) nella storia della città di Bologna c'è stata una rivolta, esattamente tre decenni fa. La burocrazia comunista schiacciò con la forza quella rivolta, ma non poté cancellarne la memoria. E quella rivolta segnò l'inizio della fine di quel sistema di potere che amava definirsi "socialismo dal volto umano".

I burocrati che detenevano il potere un tempo si sono contriti e pentiti e autocriticati. "Non avevamo capito, ci sono stati ritardi incomprensione errori. Ma ora siamo diventati democratici. Quel che è successo non succederà più." promisero i burocrati quando si resero conto di essere ripugnanti per la coscienza civile, per una larga parte della società, e in certi casi perfino per se stessi.

Qualcosa di simile accadde (si parva licet) nell'Europa dell'Est. Una rivolta cento volte più grande, ma con lo stesso segno, contro la stessa ipocrisia, contro lo stesso autoritarismo centralista. Anche là il potere ha dovuto cedere, a un certo punto, sotto la pressione della cultura e della società.

Ma gli stessi burocrati che avevano costretto la società sotto il dominio dell'apparato, si sono convertiti all'ultraliberismo. Hanno privatizzato il patrimonio pubblico, frutto di decenni di lavoro collettivo. Per meglio privatizzarlo l'hanno svenduto ad amici e parenti, come la Telecom da noi.

VAG Via Paolo Fabbri

Sabato 28 aprile
dalle ore 16.30 alle ore 20.00

Saranno proiettati i video

"Soldier of the president" (1996) una clip musicale prodotta dal gruppo di artisti anonimi ZAIBI ("For Free and Anonymous Art") dedicato agli eventi che insanguinarono la Mosca nel 1993, quando il colpo di Stato contrappose il gruppo dirigente eltsiniano al Parlamento, e il Palazzo del Parlamento fu bombardato.

"Protest match. Kirov stadium, 2006" (2006) è un documentario sul secondo Social Forum Russo che ebbe luogo a San Pietroburgo nellestate del 2006, in collegamento con il summit del g8.

E'una produzione del gruppo "Chto delat"

Oleg Kireev parlerà dei video e terrà una conferenza sull'attuale situazione culturale russa, sui movimenti che si stanno formando nella società civile, e sulla scena underground. Parlerà inoltre della storia del pensiero contestativi fin dai primi anni '90 e della possibilità di creare oggi un'opposizione politica contro il regime.


Oleg Kireev

Nato nel 1975 a Mosca è artista mediattivista e critico dei media. Dal 1997 pubblica sui temi dell'arte, dei media e dei movimenti sociali. Nel 2006 è uscito il suo Media-activist Cookbook, pubblicato da UltraCulture di Mosca, nominato per premio Innovazja dedicato allarte contemporanea in Russia. Come artista usa una pratica di ni'ing (news jockeying), che consiste nell'estrarre in tempo reale notizie dall'Internet per farle fluire insieme alla musica. Ha partecipato a numerose azioni e campagne di critica dei media (legal/illegal, Barricade, Against all parties).

Interviene inoltre Franco Berardi Bifo che terrà una breve relazione su due temi:
a) Il '77 fu (anche) un'anticipazione dell'89
b) La sinistra del '900 e il futuro, presentazione di "70 gli anni in cui il futuro cominciò".

La serata è organizzata in collaborazione con la redazione di Liberazione per presentare "70 Gli anni in cui il futuro cominciò" supplemento settimanale al quotidiano Liberazione, che nell'arco di dodici settimane ha ricostruito gli scenari politici, sociali, culturali, esistenziali, artistici, immaginari del decennio maledetto. Chi se l'è perduta potrà acquistare la raccolta completa dei fascicoli

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