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Martedì 5 Dicembre, dopo il mercatino biologico

Cena per l'ass. di Mutuo Soccorso

Cena benefit e presentazione conviviale della associazione di mutuo soccorso per il diritto di espressione

L'associazione è una rete legale che si propone di contrastare i soprusi e le prevaricazioni del sistema giuridico - militare diretti alla repressione di reati sociali nell’ambito di manifestazioni, picchetti, presidî, scioperi spontanei, occupazioni, volantinaggi, affissioni di manifesti, diffusione di idee e principî volti alla trasformazione della società…

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Si è costituita a Bologna, il 26 settembre 2006, la «Associazione di mutuo soccorso per il diritto di espressione». Ci pare importante dare notizia di un’iniziativa che per una volta esprime esigenze di lotta sociale e politica rivendicando la tradizione del movimento operaio al di fuori di ogni ambiguo e mai pertinente riferimento a istituzioni, partiti e sindacati. [R.D.C.]

Qualche lettore nutrirà forse l’impressione che attualmente nel nostro paese la libertà di espressione non sia ugualmente distribuita. In verità non possiamo dargli torto. Si potrebbe stilare in proposito una articolata e dettagliata graduatoria. Si dovrebbe naturalmente cominciare dal vertice, dalle opinioni monopolistiche del papa sulle fedi altrui, opinioni che non solo si esprimono liberamente per diritto divino, ma hanno anche diritto umano ad associare il popolo italiano alle alee di malintenzionati malintesi teologici. Su tale diritto c’è il consenso unanime del ceto politico, nemmeno si trattasse del necrologio di Oriana Fallaci.

Ad un gradino soltanto lievemente più basso di incontrollata libertà si dovrebbero collocare le esternazioni del presidente della Camera, autorizzato dalla sua alta carica a pensare e dire esattamente il contrario di quello che diceva e diceva di pensare prima di averla. Seguirebbero nella graduatoria il resto dei politici di professione, titolari antonomastici della parola illimitata, e quindi le «parti sociali» legalmente riconosciute, gli enti, le ONG, chiunque insomma abbia da dire qualcosa in nome dello Stato o da esso autorizzato. Nella nostra graduatoria rimarrebbe al di fuori e al di sotto di quest’area politica, pienamente abilitata ad esprimersi, un’area sociale di espressività assai più precaria; qualche lettore potrebbe addirittura insinuare che il pieno diritto di espressione della prima area sia funzione del più incerto e limitato diritto della seconda.

Comunque «tutti coloro che esprimono dissenso, manifestano per diritti negati, si avvalgono di azioni dimostrative per portare all’attenzione problematiche politiche, sociali, ambientali» urtano quotidianamente nei limiti imposti dalla «tendenza repressiva in forte ripresa nel nostro Paese». Citiamo dal documento col quale si è presentata a Bologna il 26 settembre 2006 la neocostituita «Associazione di mutuo soccorso per il diritto di espressione», pensata come «uno strumento di tutela e di difesa assolutamente trasversale e libero», «indipendente da istituzioni, partiti e sindacati». Essa «si propone di contrastare i soprusi e le prevaricazioni del sistema giuridico-militare diretto alla repressione dei reati sociali nell’ambito di manifestazioni, picchetti, presidii, scioperi, occupazioni, volantinaggi, affissioni di manifesti, stampa, diffusione di idee e princìpi nelle forme proprie della militanza antagonista». Il titolo stesso dell’Associazione e i valori richiamati evocano altri tempi, temi e toni caduti largamente in disuso: «L’Associazione fa riferimento alla tradizione del movimento operaio e si ispira ai valori dell’antifascismo, dell’antisessismo, dell’anticapitalismo [...] a princìpi essenziali quali la solidarietà, l’antagonismo di classe e l’indipendenza politica ed economica, per rivendicare, promuovere, costruire un mondo di diversi ed uguali».

Non c’è dubbio che una tematica così demodée debba avere non poche difficoltà a trovare «spazi di agibilità e libertà» su cui vigila chi deve vigilare, all’uopo appunto munito di una piena libertà d’espressione. Perciò non ha torto l’Associazione a prevedere per i propri soci:

– Il sostegno legale (sia in ambito penale che civile e amministrativo).

– L’assistenza concreta, materiale e morale, a coloro che nella loro militanza siano personalmente danneggiati o perseguitati.

– La cooperazione diretta e attiva con le vittime dei soprusi e delle prevaricazioni.

– L’impegno a propagandare le problematiche che hanno ispirato la contestazione, da cui l’accusa o il danneggiamento di singoli, dandone la più ampia diffusione per contrastare privazioni e violazioni di diritti fondamentali.

Sembrano davvero linguaggio, propositi, apprestamenti difensivi di altri tempi, prima che gli uguali più uguali diventassero incarnazioni del Leviatano, cancellando in conformità ciò che c’era da cancellare. Certo non si può tornare indietro, ma, visto l’esistente, guardare indietro per andare avanti si deve. Auguri all’Associazione.

(In attesa che l’Associazione apra il proprio sito, per informazioni e adesioni: [email protected] o Monica Lunardelli, via Cento 167, 44049 Vigarano Mainarda (FE), tel. 0532 43206, [email protected] )

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