UFO - unione fotografi organizzati
presenta FOTOviva
inaugurazione della mostra fotografica PeriferieEST
“...che queste mie immagini possano trasmettere tutta la dignità di questa gente, costretta alla quotidiana sopravvivenza ed alla continua lotta contro i pregiudizi di chi, con egoistica indifferenza, distoglie lo sguardo da questa periferia.” di Luca Bolognese
PeriferieEST è un reportage sulle migrazioni dell’est europeo. Un viaggio compiuto in diverse tappe tra Romania, Repubblica di Moldova, per arrivare fino alle baraccopoli di via Triumvirato di Bologna dove molte famiglie di migranti, arrivando in città, hanno trovato un primo rifugio.
“Ho scelto i popoli dell’est perché credo che ancora oggi siano quelli che si conoscono meno. La parte più difficile del lavoro è stata certamente quella di farsi accettare da loro, capire cosa si aspettavano da me e dove dovevo fermarmi per non tradire la loro fiducia.”
Un lavoro costruito in diversi anni, dal 2002 al 2005 durante i quali Luca Bolognese ha viaggiato da solo, facendo autostop o prendendo passaggi sugli autobus di linea. A Bologna, per sei mesi, ha frequentato e condiviso momenti della vita quotidiana delle famiglie di cui voleva raccontare le storie.
PeriferieEST è un reportage fotografico dove ciascuno scatto testimonia del rapporto intenso, della relazione di fiducia tra il fotografo ed i suoi “soggetti”.
Luca Bolognese nasce nel 1973 a Castrigano dei Greci in provincia di Lecce.
La grande passione per la fotografia nasce dal reportage e dalla fotografia sociale.
Freelance dal 1999 le sue fotografie sono pubblicate sulle maggiori testate locali e nazionali.
http://www.lucablognese.com
L'associazione culturale UFO, Unione Fotografi Organizzati nasce da un particolare contesto culturale ed artistico.
La storia fotografica di Bologna ha antiche origini. Negli ultimi cinquanta anni si è avuto un giornalismo fotografico di alta qualità, con professionisti che hanno documentato con passione civile, attraverso punti di vista differenti, i fatti salienti della storia, della trasformazione sociale e culturale della città e del territorio.
Tuttavia, di questi grandi protagonisti della fotografia bolognese, nelle storie della fotografia, in articoli e cataloghi, non si trova traccia se non in rarissime occasioni. In altre parole la fotografia a Bologna è stata da sempre molto sottovalutata. Una mancanza questa che certo vede gli stessi autori in parte responsabili di tanta trascuratezza.
Su tali premesse si fa sempre più evidente la necessità che le istituzioni pubbliche e private, ma anche i singoli amanti e professionisti della fotografia diano spazio al desiderio di crescita professionale e culturale nel mondo dell'immagine, nutrano percorsi creativi diversi, alimentino passioni prima che preziose conoscenze si disperdano.
Nel panorama disgregato dei fotografi professionisti bolognesi si affaccia l'intenzione di ricostruire la propria storia, di rimettere insieme i tasselli dispersi del mosaico di una professione che, dal dopoguerra ad oggi, tra mille problemi ed in modo frammentario, ha prodotto lavori e materiali eccellenti grazie ai quali è oggi possibile ricostruire un grande affresco sociale e culturale del territorio bolognese.
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