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Otto milioni per bonificare l'area dell'ex gasometro

Braccio di ferro Comune-Hera. Il 18 via al nuovo piano

Fonte: Repubblica Bologna
4 gennaio 2007 - Luciano Nigro

Rete di Economia Solidale Otto milioni separano ancora il Comune di Bologna da Hera. Otto milioni per bonificare il terreno inquinato dal petrolio. Una spesa che tocca alla Spa di viale Berti Pichat, secondo Palazzo d'Accursio, e al Comune secondo Hera Spa. Il tiro alla fune sulle spese, però, dovrà finire trno pochi giorni. Perché il 18 gennaio è già convocata la conferenza dei servizi con l'azienda dell'acqua, del gas e dei rifiuti, la Provincia, e comuni di Bologna, Castenaso e Granarolo. Poi il nuovo piano urbanistico sull'area di viale berti Pichat potrà partire. Via i camion e i servizi tecnici che traslocheranno al Frullo, in un nuovo edificio accanto all'inceneritore. Lungo i viale, nella sede storica di Amga-Acoser-Seabo oggi Hera, resteranno solo la holding di Hera e gli uffici.
Il gasometro verrà restaurato, ma non sarà più sede di un museo come previsto in un primo tempo. E al posto delle case e degli uffici del vecchio progetto ci sarà un parco pubblico, mentre nelel palazzine lungo via Ranzani troveranno sede l'Arpa, e forse anche un ostello della gioventù e la prima cittadella equo e solidale. Con tanto di botteghe, supermarket dei prodotti biologici coltivati nel mondo più povero, ufficio di promozione, banca etica e gruppi di acquisto solidali (gas) un nome che si sposa bene con il terreno sul quale per decenni si è bruciato carbone petrolio per ricavarne gas domestico, origine del pesante inquinamento del terreno. L'accordo sui costi della bonifica è l'ultimo traddo da percorrere prima della decisione, questa volta deinfitiva, sul futuro di un'area importantissima, a ridosso dei viali, vicino all'Università. Il primo progetto firmato da Pierluigi Cervellati presentato nel 2003 prevedeva un intervento da cento milioni di euro per costruire un grande museo ascensore sulal torre del gas e molte nuove azbirazioni in un'area già congestionata. Le proteste degli ambientalisti che paventavano una seconda Buton a ridosso dei viali, portò i progettisti a ridurre del 20% le cubature dei nuovi alloggi. Ma quando tutto sembrava ormani pronto saltò fuori la sopresa del terreno inquinato. Sotp della Provincia, con la giunta Guazzaloca che gridò all'intervento politico per impedire la realizzazione di un progetto del centrodestra. Con l'arrivo della nuova giunta lo stop viene confermato dal Comune che tuttavia lascia a Cervellati l'incarico di forumale un nuovo piano. Ed è quello che il 18 gennaio andrà alla conferenza dei servizi.
Nessuna anticipazione sul contenuto del progetto da parte dell'assessore Merola che però conferma l'intenzione del Comune di chiudere entro poche settimane la partita. «L'area ex Seab e l'accordo di programma con l'aeroporto - dice Merola - sono le ultime due caselle prima della presentazione del piano strutturale del Comune prevista per il 16 gennaio in giunta e il 18 pubblicamente in sala Farnese. L'occasione per illustrare il nuovo piano urbanistico, un progetto incentrato sulle sette città che disegnerà la Bologna dei prossimi vent'anni». Sull'ex Seabo Merola aggiunge che assieme al Comune dovrà essere definita la destinazione pubblica, accanto al parco urbano nella quale palazzo d'Accursio intende costruire la sede del distretto «equo-solidale» e lascia aperta una disponibilità oltreché per l'Arpa, che ha chiesto di trasferirvisi, anche per l'Università.